Terme di Acqui, i sindacati: «Serve un confronto, lavoratori a rischio»
PROVINCIA – Per la tutela dei lavoratori serve un tavolo di lavoro permanente. Questo il pensiero di UilTuCs Alessandria in merito alla situazione dei lavoratori delle terme di Acqui. Il sindacato dei “lavoratori del turismo, commecio e servizi” esprime «forte preoccupazione» a fronte dell’ultima mail inviata a tutti i dipendenti dalla società genovese “Terme di Acqui Spa”, in cui viene manifestata «l’impossibilità sia di anticipare gli stipendi che di mettere in atto uno smaltimento delle ferie residue dei dipendenti. Per questa ragione, alla quale si aggiunge l’impattante emergenza Coronavirus, come UILTuCS insieme alle altre sigle sindacali di categoria abbiamo richiesto un incontro urgente al fine di valutare e condividere le informazioni e le intenzioni relativamente alla futura stagione estiva e ai piani messi in atto per la riapertura nel rispetto delle disposizioni di sicurezza previste» si legge nel comunicato diffuso dal sindacato.
«Siamo consapevoli della grande incertezza che sta caratterizzando tutti i settori – commenta Maura Settimo, segretaria provinciale UilTucs e in modo particolare il settore termale che prevede da sempre l’impiego di molti lavoratori stagionali e sconta la mancanza di notizie certe sulla fase di riapertura, ma c’è forte preoccupazione sia per il personale a tempo indeterminato, attualmente in cassintegrazione – FIS (Fondo Integrazione Salariale) sia per gli stagionali. Questi dallo scorso dicembre sono senza occupazione nè stipendio e al momento senza una prospettiva per il prossimo futuro. Riteniamo pertanto che sia necessario intraprendere un percorso condiviso attraverso un tavolo permanente al fine di monitorare la situazione per una tutela massima dei lavoratori»