Un paese intero al fianco del ‘Galliano’
Il Consiglio Comunale di Alice Bel Colle chiede all'Unità di crisi interventi a favore del nosocomio acquese
ALICE BEL COLLE – Corale la manifestazione di intenti di tutto il Consiglio Comunale di Alice Bel Colle a sostegno dell’ospedale ‘Galliano’ di Acqui Terme. «Vogliamo in modo concorde ed unanime portare all’evidenza pubblica e degli Organi Regionali la situazione in cui operano l’Ospedale di Acqui Terme, le case di riposo, i medici di base e gli infermieri del territorio che di giorno in giorno si fa sempre meno sostenibile – hanno spiegato in un comunicato – Il Monsignor Galliano nelle scorse settimane ha offerto tutta la collaborazione e disponibilità alla rete sanitaria provinciale: individuando e convertendo una ingente quantità di spazi supplementari da adibire a posti letto Covid-19 e di terapia intensiva Covid-19 per pazienti provenienti da ogni località piemontese ed extra regionale; cercando in tutti i modi di mantenere almeno un’unica sala operatoria per le emergenze, con la frustrazione di sapere fin d’ora che non sarà in alcun modo utilizzabile, a meno di non procedere ad un urgente distaccamento di personale supplementare, poiché il personale da destinare al servizio è attualmente positivo al test Covid-19 o in quarantena; incrementando al massimo gli sforzi di tutto il personale sanitario, tecnico e ausiliario, che ha risposto con grande responsabilità e professionalità».
A fronte di tale situazione il nosocomio acquese in quasi tre settimane ha visto aumentare quotidianamente la pressione e il carico di lavoro, «senza che ad oggi sia pervenuta alcuna previsione o comunicazione formale di potenziamento delle risorse umane e senza poter contare su sufficienti forniture di dispositivi di protezione – hanno lamentato il sindaco Gianfranco Martino e la comunità alicese – Nelle residenze per anziani, dei cui ospiti è nota l’eccezionale vulnerabilità al virus, si lavora allo stremo delle forze, con il personale ridotto a causa delle quarantene preventive e dotato, quando forniti, di equipaggiamenti di protezione meno che accettabili. Si menziona anche l’estrema difficoltà per l’Amministrazione, le Forze dell’ordine, i corpi di volontari di effettuare l’ assistenza e l’eventuale controllo dei cittadini posti in quarantena, a causa della tardiva ed incongruente comunicazione dei dati necessari».
Anche il paese sopra il colle, chiede all’Unità di Crisi per l’emergenza Covid-19, come intenda supportare, coadiuvare e garantire l’operatività delle nostre strutture nel medio termine (15gg), «strutture i cui operatori devono comunque poter lavorare in totale sicurezza e sul lungo periodo – hanno concluso – la gestione organizzata su tempistiche brevi e con forniture di equipaggiamento sufficienti per pochi giorni, mette tutti in grande sofferenza. I nostri operatori sono in guerra in prima linea contro la diffusione del contagio: non abbandoniamoli!».