Avim: a fine mese un piano, altrimenti il fallimento
L'amministrazione ha istruito una procedura stragiudiziale attraverso un accordo con i creditori
ACQUI TERME – L’Avim, la società municipalizzata nata per gestire il patrimonio immobiliare comunale, da anni è in deficit. Alla base del dissesto, errate valutazione del portafoglio sociale e piani di alienazione falliti. L’amministrazione Lucchini, chiamata ad affrontare la questione, ha istruito una procedura stragiudiziale attraverso un accordo con i creditori in via bonaria o secondo i dettami previsti dalla legge. Il 31 dicembre 2019 era stabilito quale termine ultimo per l’approvazione delle misure di risanamento commissionate all’avvocato David Colombini dello Studio Weigmann di Torino.
«Il piano è in fase di avanzata predisposizione – ha spiegato la Giunta al Consiglio comunale del 19 marzo scorso – risulta necessaria una breve proroga del termine per valutare la posizione di alcuni creditori e procedere alla sua formalizzazione ovvero, in difetto, alla richiesta di fallimento in proprio. Lo stesso, laddove eventualmente perfezionato, dovrà essere sottoposto all’asseverazione di un professionista terzo prima di procedere alla sua attuazione; tale attività, però, potrà essere svolta anche dopo la scadenza del nuovo termine». Scadenza ultima, il 31 marzo, o il risanamento o la dichiarazione di fallimento.