Dalla Protezione Civile cibo, beni primari e medicine a domicilio
Il servizio è attivo da questa mattina: chi effettua le consegne non è autorizzato ad entrare in casa
ACQUI TERME – Da questa mattina la Protezione Civile ha attivato il servizio di assistenza a domicilio. Spesa di generi di prima necessità, pasti a domicilio e acquisto farmaci: questi sono i servizi straordinari messi in campo dall’Amministrazione acquese per persone impossibilitate a uscire perché in quarantena, in disagio sanitario o perché non autosufficienti. I servizi saranno disponibili per tutta la durata delle misure restrittive, previa la valutazione delle reali necessità.
«Abbiamo creato – dichiara il sindaco di Acqui Terme Lorenzo Lucchini ‒ questo servizio di assistenza domiciliare per rimanere vicino a tutte le persone fragili che in questo momento di emergenza sanitaria hanno bisogno di un aiuto maggiore. In questi giorni abbiamo creato un elenco di persone che necessitano di supporto e siamo convinti che questo servizio sarà apprezzato e utile. Le richieste di collaborazione pervenute in questi giorni per attivare questo servizio mostrano quanto sia forte il senso di comunità. Voglio ringraziare tutti gli uomini e le donne della Protezione Civile che sono in prima linea ad affrontare questa emergenza».
Per chiedere l’attivazione dei servizi, basta contattare l’Ufficio Relazioni con il Pubblico al nuovo numero 348.271.89.36 oppure scrivere su WhatsApp al numero 0144.770.307 attivi dalle 9.00 alle 14.00 dal lunedì a venerdì. Oppure scrivere a urp@comune.acquiterme.al.it
Essendo la Protezione civile impegnata su diversi fronti per la sicurezza della comunità, l’organizzazione sta reclutando volontari da affiancare a questo servizio di assistenza. Tutti coloro che desiderano offrire collaborazione potranno compilare il modulo scaricabile dal sito del Comune di Acqui Terme, comunicando la propria disponibilità. Il modulo dovrà essere consegnato alla Protezione Civile, in piazza Don Pietro Dolermo 4 oppure via mail a protezionecivile@comuneacqui. it. Tutte le forme spontanee di assistenza a domicilio non sono riconosciute dall’AslAl né dalle Forze dell’Ordine. Palazzo Levi consiglia a tutte le associazioni o privati cittadini che forniscono servizi di consegna «di rivolgersi alla Protezione civile per adeguarsi ai protocolli sanitari e assicurativi. L’Amministrazione comunale raccomanda la massima attenzione: chi effettuerà consegne a domicilio non è autorizzato ad entrare in casa».