Cialde di caffè, da rifiuto Ambra le trasforma in gioielli
Ambra Smario Villani ha pensato al modo di riutilizzare le capsule per crearne niente meno che gioielli
ACQUI TERME – Ambra Smario Villani è una 28enne acquese di spiccato senso artistico e sensibilità ecologica. «L’inquinamento è la piaga della società contemporanea – spiega – Siamo sommersi di rifiuti e la filosofia di un attento riciclo non è ancora entrata nelle abitudini quotidiane». E, parlando di abitudini quotidiane, da bravi italiani, non possiamo non citare il rito del caffè. Una recente statistica ha quantificato il volume della nostra voglia di espresso: nel Belpaese vengono importate all’anno 300 mila tonnellate di caffè. Al giorno sorbiamo 9,3 milioni di caffè (nel mondo 2,5 miliardi), il 50% degli italiani dichiara di consumarne almeno uno al giorno, e pro famiglia, all’anno, si consumano più di 37 chilogrammi di polvere. Ultima tendenza del mercato italiano, l’uso cialde, un mercato da oltre 700 milioni di euro.
Le capsule o cialde di caffè fanno parte di quei ‘nuovi rifiuti’. Molte possono essere differenziate solo se oggetto di un’attenta operazione di separazione contenitore-contenuto. La maggior parte finisce però nel secchio dell’indifferenziato.
Ambra Smario Villani ha pensato al modo di riutilizzarle per crearne niente meno che gioielli. «L’ispirazione l’ho avuta due anni fa quando mia mamma ha comprato in un mercatino della Liguria una cinta fatta, appunto, con delle capsule – spiega – Le varie colorazioni consentono la realizzazione di collane, bracciali, orecchini e articoli di bigiotteria artigianale».
L’artista non si dichiara una ‘caffeinomane’: il materiale per le sue creazioni le vienefornito dagli amici che utilizzano una diffusissima marca di caffè caratterizzata dagli involucri multicolor. Si vuota la capsula, si schiaccia ed ecco un foglietto circolare di alluminio.
Come nasce l’idea di un gioiello? «Dall’osservazione di un soggetto specifico – risponde Ambra – Se decido di riprodurre una farfalla, modello il materiale con delle pinze da minuteria in modo da riprodurne le forme. Una volta ottenuto il singolo pezzo, lo si assembla con ciondoli, cordini, pietre. Da poco ho iniziato ad usare anche la resina».
«Non ho mai pensato di farne un lavoro. Da quando ho iniziato a produrle non ho venduto un pezzo –scherza –Molti li ho donati all’associazione che gestisce il canile per sostenere il loro mercatino di raccolta fondi. Altri li ho regalati a chi me le chiede perché ne apprezza la fattura o il messaggio ecologico. Una cialda del caffè ha la vita di un attimo; una collana, invece, può durare anni ». Il messaggio di Ambra è semplice: «Tutto può essere trasformato in qualcos’altro ed avere una nuova vita. Il bello può nascondersi ovunque, basta lasciare spazio all’immaginazione. E allora, chi l’ha detto che una capsula di caffè sia solo un rifiuto?».