Avis-Dasma: i numeri di un anno di donazioni
L'associazione si fa carico delle spese del medico del trasfusionale (190 euro per un impegno di quattro ore).
ACQUI TERME – La Dasma è un’associazione di donatori particolarmente legata alla città di Acqui Terme. E’ nata nel 1955, fondata da un gruppo di 150 lavoratori di un’industria locale decisi ad unire le forze per soccorrere chi avesse bisogno di sangue. Oggi, affiliata all’Avis, la onlus non ha rinunciato alla sua storia e continua a fare proselitismo nell’Acquese diffondendo la cultura della donazione. In questi giorni il presidente Vittorio Grillo e il direttivo dell’associazione hanno fatto il punto sui numeri del 2019. «I donatori sono stati 765, 455 maschi, 310 femmine – ci ha anticipato il referente Giuseppe Quazzo – abbiamo contato 75 nuovi iscritti nella nostra associazione. Le donazioni totali nell’anno 2019 sono state 999, 921 di sangue intero, 78 di plasma».
La statistica crescente fa ben sperare per il futuro seppur le condizioni sono tutt’altro che favorevoli. Il centro trasfusionale dell’Ospedale ‘Galliano’ è privo di un medico da dedicare alle operazioni di donazione. I concorsi passati non hanno riscosso successo e al momento pare non ne siano stati banditi di nuovi. E così la Dasma, per continuare a donare sangue al circuito dell’Asl alessandrina, ha stipulato una convenzione con la dirigenza nella quale si fa carico delle spese del medico del trasfusionale (190 euro per un impegno di quattro ore) e l’azienda poi la rimborsa nel giro di due mesi. Eppure l’associazione è dotata di una nuova sede (in via Gramsci) che ha spazi bastevoli per accogliere lettini e strumentazione necessaria alle donazioni. «E’ un investimento troppo grande per le nostre attuali possibilità – ha ammesso Quazzo – E poi non si può privare l’ospedale di questo ulteriore servizio».