Post alluvione: lavori in corso ad Acqui e dintorni
Il Comune ha stimato danni per un ordine di oltre tre milioni di euro
ACQUI TERME – Nella città bollente sono in fase di ultimazione i lavori per il ripristino dei danni subiti dall’alluvione novembrina e la sistemazione delle zone più a rischio. «In particolare sono in atto i lavori di sistemazione delle frane in regione Lacia, che hanno previsto la messa in sicurezza dei versanti franati – hanno spiegato i tecnici di Palazzo Levi – Nei giorni scorsi, invece, sono conclusi gli interventi di rimozione del materiale franoso in zona Fasciana, passeggiata Fonte Fredda, regione Montagnola, via Alessandria e regione Botti».
A questi si aggiungano altri interventi di pulizia generale in diversi punti della città. Il Comune ha stimato danni per un ordine di oltre tre milioni di euro «che attualmente non sono ancora del tutto coperti da fondi statali e regionali – ha precisato dall’entourage del sindaco – Sono, inoltre, numerosi i privati e le imprese che hanno subito danni e hanno chiesto alla Regione Piemonte dei contributi per il risarcimento. Il Comune ha ricevuto 47 moduli dai privati, 11 dalle attività produttive e 18 dalle attività agricole. Questi saranno inviati nelle prossime settimane all’ente regionale per una prima ricognizione dei danni».
«Stanno procedendo gli interventi – dichiara l’assessore al Bilancio, Paolo Mighetti – La strada è ancora lunga, ma grazie al lavoro puntuale ed efficace dei tecnici coinvolti stiamo ripristinando più rapidamente possibile il territorio. Una delle zone che stiamo seguendo in questo momento è la strada per Lussito, dove abbiamo messo in sicurezza una condotta d’acqua molto importante per l’approvvigionamento idrico della città e sono partite le operazioni per la realizzazione di un muro di sostegno. Al momento, a seguito di interventi di risanamento e di consolidamento, la strada risulta transitabile, anche se solo parzialmente con un senso unico alternato di marcia regolato da un impianto semaforico mobile. Stiamo cercando di tornare alla normalità, ma la strada è ancora tutta in salita».