Presidio al ‘Galliano’? La risposta dell’Asl sulla Cardiologia
"Misura concordata e necessaria per coprire i pensionamenti"
ACQUI TERME – Mentre nell’atrio dell’ospedale ‘Galliano’ andava in scena il presidio permanente animato dal sindaco acquese Lorenzo Lucchini contro il provvedimento dell’Asl che dispone il distacco funzionale dei cardiologi di Acqui e Tortona presso gli Ospedali di Casale e Novi Ligure, i social network si animavano di sodali combattenti (sin nelle stanze governative di Torino e Roma) che, con toni sprezzanti, caldeggiavano la battaglia del primo acquese contro l’usurpatore di servizi sanitari.
Non dello stesso avviso l’Asl Al che in una nota ha illustrato un punto di vista diverso. «L’ASL AL garantisce la presenza e l’efficienza dei servizi sanitari sul territorio – ha premesso Flavio Viscardi per l’Azienda – Per renderli sempre migliori e più vicini ai cittadini, pur in momenti di difficoltà organizzative, è necessario tenere in grande considerazione la verità e la realtà delle cose. La scorsa settimana la direzione sanitaria della ASL AL ha introdotto un provvedimento organizzativo riguardante le cardiologie. Questo provvedimento intende migliorare la qualità professionale delle prestazioni cardiologiche e anticipare la soluzione di problemi legati alla riduzione del personale medico per motivi di pensionamento. Nei fatti si tratta di applicare quanto discusso nei pro e nei contro da almeno 6 mesi, comprese le doverose informazioni alle parti sindacali. Per quanto le soluzioni adottate siano centrate sulla ricerca del miglioramento possibile dei nostri servizi sanitari, dobbiamo riscontrare con dispiacere la diffusione di informazioni che tendono a screditare il disegno adottato. In tal senso vanno inquadrate le iniziative del Sindaco Lucchini di Acqui, che rilasciano verso la popolazione e le istituzioni messaggi infedeli ai fatti».
Al fine di fare chiarezza sulla questione, oggetto di speculazione propagandistica, l’ente sanitario ha fatto il punto su problematiche e circostanze reali: «Il provvedimento non configura alcuna riduzione dell’attività cardiologica – hanno lumeggiato dall’Asl – Al contrario il provvedimento è pensato proprio per aumentare l’efficacia operativa dell’Ospedale Monsignor Galliano di Acqui Terme, anziché comprometterla come sostiene il Sindaco. La nuova configurazione organizzativa consentirà di aumentare le professionalità a disposizione degli utenti permettendo non solo di mantenere, ma anche di migliorare le competenze specialistiche in cardiologia attraverso un più stretto confronto e collaborazione tra medici della medesima disciplina e un’integrazione più forte nella rete professionale di riferimento».
Alla base della volontà alessandrina, la carenza dei medici specialisti, circostanza causata dalla bassa attrattività nei concorsi delle posizioni di dirigenti medici in Cardiologia, che come nel caso degli ospedali di Acqui e Tortona, inserite all’interno di strutture di Medicina. «La gestione integrata dei poli cardiologici ha invece, come ulteriore ricaduta positiva, una maggiore competitività dell’ASL AL in termini di selezione del personale – hanno spiegato – Infine occorre precisare che il distacco funzionale dei Dirigenti Medici Cardiologi di Aqui Terme e Tortona, oltre ad essere un derivato dei provvedimenti di riorganizzazione della rete ospedaliera avvenuti nel 2015, è una determinazione a cui ASL AL è giunta a seguito di approfondite analisi, valutazioni, riunioni, confronti, che hanno coinvolto i Direttori delle Strutture Complesse di Medicina di Tortona e di Acqui (quest’ultimo anche nella sua veste di Direttore di Dipartimento), i Direttori delle Struttura Complessa di Cardiologia di Casale e Novi, il Direttore del Distretto di Acqui e i due Direttori di Presidio ospedaliero dell’Azienda. Tutto il processo di lavoro ha avuto come preciso obiettivo quello di garantire il servizio rendendolo più efficiente, mantenendo le attività dal punto di vista numerico, migliorandone la qualità, cercando di compensare in modo razionale le riduzioni dei professionisti conseguenti ai pensionamenti».
Infine un messaggio rivolto ad animatori o cavalcatori della protesta: «Chi si oppone a questo provvedimento danneggia gli stessi servizi che oggi afferma di voler difendere, perché modificare l’attuale organizzazione con piccoli e mirati provvedimenti è il primo passo per attrarre nuovi professionisti, offrire opportunità di crescita a quelli già attivi e garantire il miglioramento del servizio alla cittadinanza».