Ponte di Melazzo: il comitato spontaneo chiede chiarezza
Venerdì scorso occhi puntati sulla riunione dei sindaci, ma il giudizio dei cittadini non è positivo
ACQUI TERME – Tempi moderni, i comitati di cittadini nascono sui social. Durante l’alluvione ‘Valli Erro e Bormida libere’ ha raggruppato tanti abitanti dell’Acquese che nella pagina social hanno condiviso esperienze e scambiato informazioni vitali nelle circostanze emergenziali. Venerdì scorso occhi puntati sulla riunione dei sindaci dell’Acquese, tenutasi a Palazzo Levi e trasmessa in streaming.
Il giudizio del gruppo, però, non è stato positivo: atmosfera distaccata, troppo paciosa rispetto al dramma vissuto da un territorio frantumato dalle frane. Sul futuro del ponte sulla Sp334, in particolare, si è posata la critica: «Per ricostruire il Ponte Morandi impiegheranno un anno; lo stesso tempo ci vorrà per ristrutturare quello di Melazzo, dopo, però, che abbiamo atteso un anno di
burocrazia. I lavori sulla Sp334 ci daranno, quanto prima, una strada ad una corsia a senso unico alternato. Stesso flusso avrà, in via pero definitiva, il ponte di Melazzo al termine di lavori che costeranno più di 700mila euro. Pensiamo che la Valle Erro, per i disagi patiti dalla chiusura, meriterebbe un nuovo ponte a due corsie (magari da terminare in sei mesi) e non una mera
ristrutturazione di un passaggio vecchio. Chiediamo quindi alle istituzioni coinvolte di rendere pubblico il progetto del nuovo ponte e dare ai lavori la stessa urgenza che verrà riservata ai cantieri dell’emergenza post alluvione ».