Bormida ed Acna: all’ex Kaimano il film sul grande disastro ambientale
Stasera, alle 20.30 all’ex Kaimano, ‘Bormida’, il film di Alberto Momo e Laura Cantarella.
ACQUI TERME – La ‘Bormida’ in questi giorni è stata ‘famosa’ per la potenza dell’esondazione. Tempo fa era invece il pericolo aveva un altro nome: inquinamento. Beppe Fenoglio rese immemore lo scempio che del fiume fece l’Acna: «Ha l’acqua color del sangue raggrumato, perché porta via i rifiuti delle fabbriche di Cengio e sulle rive non cresce più un filo d’erba. Un’acqua più porca e avvelenata, che ti mette freddo nel midollo, specie a vederla di notte sotto la luna».
Stasera, alle 20.30 all’ex Kaimano, il Premio Acqui Ambiente presenterà ‘Bormida’, il film di Alberto Momo e Laura Cantarella. Nel 1988 più di ottomila persone sfilarono a Cengio per chiedere la chiusura dell’Acna e il ricollocamento dei 700 operai. Le proteste si spostarono a Torino, Genova, Roma e nel frattempo un presidio continuo fu organizzato intorno ad uno scarico di acque reflue che defluivano nella Bormida. «Si scoprirono traffici illeciti di rifiuti tossici che percorrevano l’Italia da nord a sud, esportati in Africa o in altre parti del mondo e una enorme discarica interna alle mura della fabbrica in parte coperta da grandi lagoons di stoccaggio di rifiuti tossici» hanno raccontato dalla Valle Bormida Pulita.
Non fu sufficiente la legge “Merli” ad interrompere l’attività dell’azienda, si dovette attendere un provvedimento del ministero dell’Ambiente per una prima sospensione. L’Acna propose di realizzare un inceneritore per il recupero dei solfati, progetto bloccato da 10mila manifestanti e 130 sindaci. Nel 1999 lo stabilimento chiuse. Un’inchiesta parlamentare mise in luce che 800mila tonnellate di fanghi dell’Acna furono smaltiti nella discarica di Pianura, vicino Napoli.
Attualmente sarebbe in corso la messa in sicurezza ma sono stati sollevati dubbi per l’assenza della Valutazione di Impatto Ambientale e l’alluvione ha rammentato quanto il sito sia ancora poco sicuro.