Golf Club, la replica dei ‘grillini’: “Pd dagli operai al turismo d’élite”
Il Pd acquese è contrario al riduzione della struttura, per la giunta stellata "insostenibile a livello economico"
ACQUI TERME – Le critiche del Pd sul futuro del Golf acquese, recepite in un nostro articolo, hanno avviato sui social un fervido dibattito. Al centro dell’intemerata di De Lorenzi e Garbarino il (presunto) progetto futuribile di ridurre nell’area del Parco delle Nazioni Unite la porzione legata al golf e insediare un’area polisportiva. Pensando al tanto auspicato turismo d’élite, i consiglieri di minoranza hanno chiesto: «Acqui Terme che vede nel turismo il suo futuro, può permettersi di rimanere senza un campo da Golf (ovviamente gestito con tutti i crismi)?».
Non si è fatta attendere la replica degli stellati: «La sinistra è passata dalla fascinazione del mondo operaio alla fascinazione del turismo d’élite – ha motteggiato Paolo Mighetti, vicesindaco – Per illustrare le proprie ragioni ha richiamato il turismo di lusso. Non ci risulta che il Golf Club sia stato preso di mira da folle oceaniche di miliardari, anzi il problema è rappresentato da una bassa frequentazione».
Altra accusa piddina, la mancata vigilanza nel pagamento dell’affitto arrivato a quota 160mila euro di arretrati. «Le irregolarità nel pagamento del canone da parte dei gestori dipendono da un’impostazione della struttura che la rende non sostenibile a livello economico – ha spiegato l’assessore – Noi non ci arroghiamo la capacità di interpretare il mondo del golf e l’economia che gira intorno a questo settore. Abbiamo semplicemente fatto un bando per interpretare le esigenze degli eventuali investitori. Se l’opposizione di centro-sinistra ha intenzione di difendere lo status quo, dovrà spiegare alla cittadinanza perché i soldi pubblici (il mutuo per la costruzione del campo ci costa ancora 70.000 euro all’anno) dovrebbero coprire il divertimento di una ristrettissima élite».