Stasera all’Ariston ‘Siamo periferie del mondo’
Il Comune conferirà la cittadinanza onoraria al dottor Gianfranco Morino
ACQUI TERME – Sarà un grande evento per sensibilizzare la comunità acquese sulla cultura dell’accoglienza e della solidarietà. Stasera, alle ore 21, il teatro Ariston ospiterà lo spettacolo di Enrico Pesce ‘Siamo periferie del mondo, punti di vista, spunti di vita’. La pièce è frutto dell’ispirazione tratta da un viaggio a Nairobi in compagnia dei fotografi Enrico Minasso, Marco Leoncino e Giorgio Ferraro. Al centro dello spettacolo, i musicisti (oltre cinquanta) del Liceo Musicale ‘Saluzzo – Plana’ di Alessandria.
«L’orchestra interpreterà se stessa in un viaggio ideale compiuto tra l’Italia e l’Africa, tra la vita vissuta nel mondo ricco, quello occidentale, e quella del Kenya, il Paese subsahariano visitato più volte dal musicista acquese – hanno spiegato gli organizzatori della onlus Worldfriends – Un Paese pieno di contraddizioni, abitato da milioni di persone che vivono in baracche-pollaio oltre la soglia più estrema della povertà e, nonostante questo, animate da un’eleganza e una serenità interiore che difficilmente si incontra negli occhi di noi europei». Lo spettacolo persegue il fine benefico di raccogliere fondi da devolvere ai progetti della no profit che da decenni si prende cura dei più bisognosi, in Africa e nel mondo.
L’evento farà da cornice ad un ‘grazie’ corale, della città bollente, al dottor Gianfranco Morino da sempre l’anima di Worldfriends. «Gianfranco Morino è acquese di nascita, trasferito più di 30 anni fa in Africa come volontario – ha spiegato il sindaco Lorenzo Lucchini – È una persona eccezionale, che porta lustro alla nostra città, lavorando su progetti di vitale importanza, come quello sulla tutela della salute degli abitanti delle baraccopoli di Nairobi ed è responsabile regionale dei progetti sanitari di WorldFriends in Kenya. Il pensiero che guida Gianfranco è che la salute, l’educazione, la sanità e le cure mediche non possono essere riservate unicamente a chi ha abbastanza denaro per permettersele, devono essere un diritto accessibile a tutti, in qualsiasi parte del mondo. Proprio per il suo spirito di abnegazione e di dedizione totale alla causa abbiamo deciso di conferire a lui la cittadinanza onoraria».