Offese sui social? Il Comune querela…
Palazzo Levi ha deciso di porre un freno ai leoni da tastiera
ACQUI TERME – E’ un effetto patologico della società contemporanea. La vita sui social network è diventata una ribalta irrinunciabile, uno spazio più ‘vero’ di quello reale. Usando una figura aulica, l’agorà, il luogo dove discutere con gli altri consociati, si è spostata dalle piazze o dai banconi del bar agli spazi virtuali di internet dove tutti si è ‘amici’ o ‘conoscenti’ e la libertà di espressione assurge a pilastro di una disillusa sensazione di anarchia e impunità. Nei gruppi partecipati dagli acquesi, ad esempio, se ne legge di ogni. Dai commenti composti, competenti e sereni di alcuni utenti, a quelli sgrammaticati, belluini ed infamanti di tuttologi pressapochisti improvvisati. Destinatari delle intemerate di tali figure sono molte volte gli amministratori cittadini messi continuamente alla gogna sociale. L’epoca della ‘superiore indifferenza’ è finita e nei giorni scorsi Palazzo Levi ha deciso di adire l’autorità.
«La Polizia Municipale ha segnalato che un soggetto ha pubblicato su Facebook post lesivi dell’immagine e della onorabilità dell’Amministrazione comunale e della Polizia Locale, in quanto incidenti sulle considerazioni di cui l’ente gode nella collettività – hanno spiegato – la Giunta ritiene doveroso attivarsi al fine di tutelare l’Ente da tutte le condotte che potrebbero screditarne l’immagine e l’affidabilità». E così il sindaco Lorenzo Lucchini ha provveduto a presentare formale querela per diffamazione nei confronti dell’incauto propalatore. Che sia un avvertimento per gli altri ‘leoni da tastiera’ in circolazione?