All’Istituto ‘Levi-Montalcini’ 600 euro in buoni per l’acquisto di libri
Hanno studiato la figura del munifico Belom Ottolenghi
ACQUI TERME – Studenti dell’Istituto Superiore ‘Montalcini’ si sono aggiudicati il Premio ‘Senatore Giacomo Piola’. I “Laboratori di lettura” sono ormai un corollario immancabile del Premio Acqui Storia. L’iniziativa persegue il fine di avvicinare i giovani allo studio della storia contemporanea e quest’anno però si è arricchita di un premio dedicato alla memoria del Senatore per 11 anni sindaco della città dei fanghi. Grazie alla rinuncia del compenso riservato ai giurati da parte del nuovo membro della giuria, il giornalista Gualberto Ranieri, agli allievi meritevoli sono stati assegnati buoni per l’acquisto di libri per un valore totale di 600 euro. Inoltre 400 euro sono stati destinati alle scuole partecipanti per l’acquisto di libri o materiale a scopo didattico / culturale.
Venerdì scorso, sul palcoscenico dell’Ariston, l’assessore alla cultura, Alessandra Terzolo, insieme a Luisa Piola, nipote del Senatore ed il giornalista Gualberto Ranieri, ha premiato i vincitori dei Laboratori di lettura 2019. Accompagnati dalla dirigente del ‘Montalcini’, Sara Caligaris e dal coordinatore della ricerca, Giulio Sardi, hanno ritirato il premio gli studenti della sezione ITC ‘Finanza & Marketing’ Giulia Bertini, Giorgia Ferrero, Pietro Gaudio, Maria Antonia Gorzo e Alessandro Revilla, che hanno sviluppato l’argomento: “Leggi razziali 1938 e oblii della memoria: il caso del filantropo acquese Belom Ottolenghi”.
«Il lavoro ha inteso riscoprire una figura della comunità israelita di Acqui Terme che incentivò generazioni di studenti con la sua Fondazione Premi Scolastici, dotò la Biblioteca Circolante di ricchi fondi librari, sostenne tutti gli enti cittadini (comprese le organizzazioni fasciste) con straordinaria larghezza, ma il cui ricordo non venne più “restaurato” nel dopoguerra (nel 1942 il suo nome venne definitivamente cancellato dalla Biblioteca cittadina, a lui poco prima intitolata) – hanno spiegato dal Premio Acqui Storia – Da parte degli allievi del Levi-Montalcini una ricognizione sui pochi, recenti ma parziali studi disponibili e – soprattutto – un lavoro di prima mano che rivela episodi ora di piena integrazione, ora di non nuova discriminazione a carico di un ebreo che si sente prima di tutto acquese e italiano. Gli esiti – attraverso lo spoglio cartaceo de “Il Giornale d’Acqui” degli anni Venti e Trenta e di quello digitale – attraverso il data base “I giornali del Piemonte” – delle testate acquesi di fine Ottocento e primo Novecento (“L’Ancora”, “La Bollente”, “Il Risveglio Cittadino”, “La Gazzetta d’Acqui”)».