L’urlo di Gaia, prima vittoria da professionista
L'atleta di Sezzadio trionfa in Belgio con una volata capolavoro "Una emozione indescrivibile"
“Un urlo liberatorio, una emozione indescrivibile“. L’urlo, e l’emozione, sono di Gaia Tortolina, che corona il sogno coltivato da bambina quando, giovanissima, pedalava per ProgettoCiclismo. “Vincere una gara da professionista“, racconta, ormai senza voce, dopo i festeggiamenti. Ce l’ha fatta, un successo, che era nell’aria, condizione eccellente – “merito del grande lavoro insieme a Stefano Davite, con cui ho ripreso ad allenarmi da sei mesi” – il podio sfiorato, la voglia, ancora più grande, di salire sopra.
“Un sogno che diventa realtà. Grazie alla passione, che muove tutto, e permette di realizzare anche ciò che può sembrare impossibile”.
Passione enorme, ma anche doti tecniche indubbie e grande determinazione: c’è tutto questo nello sprint che decide la gara a Wenduine, 90 chilometri, un anello da ripetere più volte. Gaia vivacizza la corsa fin dai primi metri, brava ad inserirsi nella fuga giusta, a cinque. E, sul lungo rettilineo dell’arrivo, ad andare via e staccare tutte. “E’ la mia specialità, la volata lunga, in cui esprimo il meglio di me. Quando ho capito di aver vinto, pochi centimetri dopo lo striscione, dentro di me una sensazione impossibile da raccontare”.
Un successo che è anche un premio alla tenacia di una ragazza che, dopo la stagione negativa in Italia, poco considerata e quasi ai margini, si è rimessa in gioco alla Equano, in Belgio, lontana da casa, con sacrifici, e dopo due stagioni positive ha coronato il suo sogno. “Si vive di sogni, e una volta realizzati, ce ne sono altri pronti“. Per Gaia, vicina alla laurea, il prossimo già domani, domenica. Ancora in gara.