SPIGNO – Non è facile, eppure è necessario rivalutare il patrimonio storico dei piccoli paesi dove, sotto coltri di polvere e disinteresse, si celano tesori artistici di inestimabile valore.
Ad esempio nella chiesa di Sant’Ambrogio a Spigno Monferrato c’è un organo dell’Ottocento.
«Dopo una prima ispezione nel 2016 sono stati avviati i lavori per il suo restauro – ha spiegato Benedetto Spingardi, direttore dell’operazione – Problemi di sicurezza statica hanno imposto un intervento tempestivo».
A parte sporco e usura, il cuore dello strumento era sostanzialmente sano, diversa sorte per le componenti foniche asportate e restaurate dal laboratorio del maestro Graziano Interbartolo che ha effettuato sull’organo spignese un’indagine storica: manifattura della ditta Agati di Pistoia, datazione, primo ventennio del 1800, modifiche della ditta Collino nel 1879.
La sua maestria (pagata per lo più con donazioni di singoli cittaini) lo ha riportato alle note dell’epoca e giovedì 5 settembre, alle ore 21, tornerà a suonare in un concerto tenuto dal maestro Luca Ferrari, titolare degli organi della Cattedrale di San Lorenzo di Genova.
L’opera di valorizzazione della storia locale continua con un libro ‘Spigno Monferrato, quattro storie di luoghi e persone’ scritto proprio dal sindaco, Antonio Visconti. «Questo secondo libro sulla storia locale offre al lettore il mistero del borgo antico e abbandonato della Rocchetta vecchia».
L’opera parte da un processo del fisco ecclesiastico di fine ’700, per poi raccontare la storia di don Anselmo Rodino, protagonista di un atto di resistenza civile nel 1940 (sotterrò la campana della chiesa per sottrarla alla fusione bellica) e infine la vita della produzione di energia elettrica in Val Bormida.
Il libro verrà presentato sabato 7 settembre alle ore 17. «Siamo solo all’inizio di un percorso di valorizzazione» ha concluso il primo cittadino.