Lega ripensa l’Acqui Storia (senza Carola Rackete)
ACQUI TERME – La Lega acquese, per voce di Marco Cerini, interviene sulla proposta presentata dal giornalista Giulio Sardi sulla stampa locale.
«Pur condividendo la necessità di giungere non solo ad un rilancio turistico ma anche culturale della nostra città, ci troviamo profondamente in disaccordo per quanto riguarda la proposta di assegnare il Premio Testimone del Tempo dell’Acqui Storia a Carola Rackete – ha dichiarato senza mezzi termini – Questo perché la riteniamo una scelta inopportuna, finalizzata solamente a suscitare maggiore interesse intorno ad un premio letterario ormai da anni da riformare e rilanciare a livello nazionale ed internazionale».
Il pensiero del padano è quello di mettere mano all’Acqui Storia e liberarlo dalla traino dei Testimoni del Tempo «molte volte presi a prestito dal mondo dello spettacolo, per avere assicurato un adeguato numero di spettatori in sala».
Il Premio è nato per ricordare il sacrificio degli uomini della Divisione Acqui nelle greche di Cefalonia e Corfù nel settembre del 1943, Cerini inviata ad approfondire un’altra parte di quella vicenda storica: «oltre alla fucilazioni di massa, all’inizio di ottobre, sempre del 1943, i tedeschi organizzarono degli imbarchi che dovevano portare i prigionieri nei campi di internamento di mezza Europa – ha illustrato – Ci furono diversi imbarchi: navi stracariche di prigionieri chiusi nelle stive (circa 800/1200 ogni imbarco); questi non arrivarono mai a destinazione perché affondati dai bombardamenti alleati o dalle mine.
In queste circostanze morirono circa 2500 militari, soprattutto quelli che erano nelle stive. Un trattamento assai diverso da quello riservato oggi ai migranti da parte delle Ong, anch’esse menzionate nella proposta di conferimento del riconoscimento di Testimone del Tempo».