Controlli a catena sul web per scovare i ‘letti abusivi’
ACQUI TERME – Non c’è molto tempo per mettersi in regola, anche se con gli strumenti online ci vuole poco. E loro, i proprietari di Bed&Breakfast, affittacamere e alloggi vacanza, il web lo sanno usare molto bene per farsi trovare. Il Comune di Acqui ha deciso di estendere la tassa di soggiorno a tutte le strutture ricettive turistiche, non solo agli hotel. La dead line per regolarizzare la propria posizione è il 27 maggio, giusto dopo le elezioni. Si stima che le strutture non censite che offrano pernottamenti siano circa 140, 250 i posti letto.
Controllori» del web
Dopo quella data dovrebbero scattare le ispezioni, sulla carta semplicissimi quanto mai impegnativi. Il Comune di Acqui impiegherà personale per scandagliare la rete. Verranno passati al setaccio i siti che affittano case vacanze e alloggi privati per un controllo incrociato struttura-censimento al fine di individuare i ritardatari o semplicemente i morosi. Piattaforme specializzate, portali di annunci, siti sui motori di ricerca – utilizzati da chi fino a ieri voleva raggiungere direttamente i clienti – non saranno più «sicuri» per chi volesse evitare la gabella estesa. Restano fuori, ovviamente, tutte quegli alloggi turistici ai confini dell’Impero Romano, ovvero nei paesini attorno ad Acqui zeppi di seconde case, affitti brevi, ostelli più o meno codificati e conosciuti dal fisco. E che saranno in qualche modo regolarizzati: «L’abusivismo diffuso va fermato», tuonano gli albergatori regolari, «Spendiamo soldi e tempo per essere a norma: questa è vera e propria concorrenza sleale».
«Le cartine turistiche ce le siamo dovute pagare da soli». Claudio Bianchini, presidente degli albergatori di Acqui Terme, è critico sulla piega che sta prendendo la gestione del turismo nella città termale. Al netto della crisi generalizzata che ha sicuramente influito su pernottamenti e gite nel Monferrato, per il rappresentante di Federalberghi non ci sarebbe stata una pronta risposta a livello politico: «La qualità alberghiera e della ristorazione è sempre altissima da noi», precisa, «Ma al fallimento delle Terme, alla chiusura del Centro Congressi e al depotenziamento dell’Ospedale non sono seguite contromisure adeguate per riequilibrare le mancanze». Bianchini parla di un 30% di utili perso dal turismo acquese, a fronte di almeno un quinquennio precedente in aumento o perlomeno stazionario nelle cifre. «Le amministrazioni non ci hanno mai fatto partecipi – come associazione – sulle decisioni turistiche e sugli interventi da mettere in campo. L’impressione è che non ci siano idee chiare su come mettere mano al turismo locale, eventi estivi a parte». La promessa è sempre quella: modificare i regolamenti per includere anche le associazioni di categoria ai tavoli decisionali, ma per ora rimarrebbe lettera morta.
Tassa ingiusta
Quella di soggiorno, s’intende. «Acqui conta un migliaio di posti letti negli alberghi, a cui corrisponde più o meno un milione di euro nelle casse comunali. Chi lavora nel turismo sa che bisogna puntare molto sulla promozione del territorio, è una regola fondamentale. Ma se questi soldi non vengono impiegati per ristrutturare il Centro Congressi o per potenziare il marketing online, per esempio, ci sembra un’ingiustizia doverla pagare».
Non stiamo parlando di una disobbedienza civile, o di uno sciopero della tassa: «Esortiamo il Comune a toglierla, dal momento che le finalità per cui è nata sono disattese. La Città si limita a prendere e non investe», chiosa Bianchini, in aperta critica con gli amministratori.
Fiere e press tour
Toni più pacati ma decisamente discordanti quelli che provengono dall’Assessorato: «Abbiamo già chiarito», dichiara l’assessore al Turismo, Lorenza Oselin, «che l’Imposta di soggiorno è stata reinvestita interamente per finalità turistiche. È facilmente verificabile. Sono stati finanziati eventi culturali e varie manifestazioni per la promozione del territorio. Nel tempo, abbiamo portato la città di Acqui Terme nelle fiere del turismo. Abbiamo organizzato e continueremo a organizzare press tour ed educational tour. Questi fondi sono un investimento di scopo a favore del turismo. Rimango dispiaciuta e sorpresa per questa polemica: ero certa che con gli incontri avuti nell’ultimo periodo con l’Associazione degli Albergatori ci fossero stati chiarimenti».