Soccorso ambulanze da 118, Comitati della CRI in rivolta: “Con i nuovi rimborsi servizio a rischio”
Dal 1° gennaio 2019 cambieranno i criteri per l'assegnazione dei rimborsi alle ambulanze in soccorso su chiamata da 118, ma il provvedimento della Regione non piace ai Comitati della Croce Rossa; "Garantire il servizio diventerà più complesso ed economicamente svantaggioso. Si rischia una presenza ridotta sul territorio"
Dal 1° gennaio 2019 cambieranno i criteri per l'assegnazione dei rimborsi alle ambulanze in soccorso su chiamata da 118, ma il provvedimento della Regione non piace ai Comitati della Croce Rossa; "Garantire il servizio diventerà più complesso ed economicamente svantaggioso. Si rischia una presenza ridotta sul territorio"
L’allarme in Regione è arrivato dall’ex sindaco di Rivalta Bormida Walter Ottria con un’interrogazione rivolta all’assessore alla Sanità, Antonio Saitta. “Questa situazione mette a rischio l’esistenza stessa del servizio che si basa esclusivamente sul volontariato e con mezzi ormai non più nuovissimi” sostiene Ottria. “Si tratta di servizi che spesso agiscono su territori marginali della Regione – si legge nel comunicato diramato da Art.1 Mdp – in cui la riorganizzazione della rete ospedaliera del 2014 ha portato ad un aumento del numero delle corse effettuate (in alcuni casi il volume è quasi raddoppiato) e delle distanze percorse per raggiungere i pazienti”.
Nella sua risposta, l’Assessore Saitta ha ricordato come tali rimborsi, secondo il codice del Terzo Settore “possono avvenire solo ed esclusivamente attraverso il riconoscimento delle spese effettivamente sostenute e documentate” assicurando che “la configurazione operativa dei convenzionamenti in estemporanea garantirà la capillarità del servizio sul territorio”.
Ad ogni modo, i Comitati della provincia non ci stanno e si dicono fermamente intenzionati a far valere le proprie ragioni nelle sedi opportune. “Dal 1° gennaio – conclude Cannonero – il servizio di supporto alle ambulanze medicalizzate, ossia quelle con medico e infermiere a bordo, potrebbe entrare in crisi, in quanto la Centrale 118 potrebbe potenzialmente trovarsi con meno ambulanze di volontari da chiamare, le quali potrebbero preferire altre tipologie di servizi e convenzioni”.