“Due treni in più? I costi non lo permettono”
Foto di repertorio di un treno sulla linea
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Redazione - redazione@ovadaonline.net  
2 Novembre 2017
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“Due treni in più? I costi non lo permettono”

E' di 520 mila euro il costo annuale per aggiungere una coppia sull'Acqui - Genova, risorse che attualmente la Regione Liguria preferisce impiegare su tratte ritenute più strategiche

E' di 520 mila euro il costo annuale per aggiungere una coppia sull'Acqui - Genova, risorse che attualmente la Regione Liguria preferisce impiegare su tratte ritenute più strategiche

OVADA – Una coppia di treni in più sull’Acqui – Genova nei feriali e nei festivi? Costerebbe 520 mila euro. Il dato l’ha fornito l’assessore ai Trasporti della Regione Liguria, Giovanni Berrino rispondendo all’interrogazione presentata in Consiglio dall’esponente Pd, Giovanni Lunardon. “La distanza ferroviaria – ha spiegato Berrino nel suo intervento la scorsa settimana – tra Acqui Terme e Genova Brignole è di 61 chilometri. La quota da riconoscere al gestore per eventuali nuovi collegamenti è ricavabile dal rapporto tra il corrispettivo chilometrico del servizio ferroviario regionale e il totale dei chilometri acquistati. A fronte di 80.5 milioni di euro per il 2016, sono stati programmati 6.9 milioni di chilometri per un corrispettivo di 11.66 euro/km”. Eventuali modifiche andrebbero quindi a discapito di quanto offerto attualmente su tratte diverse che la Regione non ha interesse a toccare. “La differenza economica – ha proseguito Berrino – tra il servizio sostitutivo e quello ferroviario vero e proprio per le cinque settimane estive è calcolato da Trenitalia in 200 mila euro”. Ad ascoltare le risposte c’erano i rappresentanti dei Comuni di Rossiglione, Mele, Masone e Tiglieto, che hanno fatto le veci dei colleghi di Ovadese e Acquese e la delegata del comitato pendolari Manuela Delorenzi. “Se non altro – ha commentato quest’ultima – Berrino ci ha ascoltato. La Regione ci ha spiegato le ragioni dello stop superiore al mese lo scorso agosto. Noi abbiamo chiesto che si eviti in toto la chiusura e che, se proprio non si potrà, ci si limiti a due sole settimane”. Delorenzi è arrivata all’incontro forte della raccolta firme che l’associazione ha avviato un mese fa al termine dell’incontro alla Loggia di San Sebastiano, già arrivata a un buon numero di adesioni, e ancora in corso. “Il problema – conferma – è sicuramente molto sentito perché il disagio è considerevole”.

 

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