Trasporti: raffica di scioperi per treni, bus e autotrasporto
Venerdì 27 ottobre sciopero generale dei trasporti pubblici: stop a treni e bus dalle 9.00 alle 13.00 in tutta Italia. La prossima settimana si ferma per due giorni il settore dell'autotrasporto: annunciati presidi a Novi Ligure, Rivalta e alla raffineria di Sannazzaro. Possibili ripercussioni anche a Serravalle Scrivia
Venerdì 27 ottobre sciopero generale dei trasporti pubblici: stop a treni e bus dalle 9.00 alle 13.00 in tutta Italia. La prossima settimana si ferma per due giorni il settore dell'autotrasporto: annunciati presidi a Novi Ligure, Rivalta e alla raffineria di Sannazzaro. Possibili ripercussioni anche a Serravalle Scrivia
In realtà lo sciopero generale dei trasporti indetto dal sindacato Cub, a cui si sono associati anche Cobas, Sgb, Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti-Uil, doveva cominciare già stasera e proseguire per 24 ore. Ma il ministro Graziano Delrio ha emanato un’ordinanza per ridurne la durata: «Il provvedimento si è reso necessario per garantire il diritto alla libera circolazione», hanno scritto in una nota i tecnici del dicastero dei Trasporti.
Per quanto riguarda il trasporto ferroviario, lo sciopero durerà dalle 9.00 alle 13.00 di domani. Stessi orari anche per il trasporto pubblico locale (autobus urbani ed extraurbani). Nel trasporto aereo sciopero dalle 10.00 alle 14.00 (rimandato al 10 novembre l’astensione dal lavoro dei dipendenti Enav e Ryanair).
Il settore della logistica e del trasporto merci sciopererà invece lunedì 30 e martedì 31 ottobre. Presidi degli autotrasportatori sono annunciati a Novi Ligure nella zona dello stabilimento Ilva, a Rivalta Scrivia presso l’interporto e alla raffineria di Sannazzaro de Burgondi. Un quarto presidio potrebbe essere allestito a Serravalle Scrivia, alla rotonda del casello autostradale.
Lo sciopero del 30-31 ottobre è stato indetto da Filt, Fit e Uiltrasporti per ottenere il rinnovo del contratto nazionale, scaduto ormai da 22 mesi, e per chiedere un adeguato incremento salariale. I sindacati vogliono inoltre più garanzie in tema di continuità occupazionale quando ci sono di mezzo gli appalti. «I datori di lavoro vogliono abbassare il valore delle attuali indennità, a partire da quella di trasferta per la quale hanno richiesto un sostanziale dimezzamento – dicono Filt, Fit e Uiltrasporto – Inoltre vorrebbero rendere precari istituti contrattuali ora certi come la quattordicesima e gli scatti di anzianità».
«Non accettiamo – concludono i sindacati – di procedere al rinnovo del contratto nazionale senza un incremento salariale per i lavoratori».