Chaves: “Canto la bellezza di Dante per i miei coetanei”
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
10 Settembre 2017
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Chaves: “Canto la bellezza di Dante per i miei coetanei”

A chi gli chiedeva cosa portasse un giovane a sacrificare tanto tempo allo studio della Divina Commedia, Andrea Chaves rispondeva che sentiva la chiamata a consegnare ai suoi coetanei la bellezza dei versi di Dante capaci di colmare molti vuoti

A chi gli chiedeva cosa portasse un giovane a sacrificare tanto tempo allo studio della Divina Commedia, Andrea Chaves rispondeva che sentiva la chiamata a consegnare ai suoi coetanei la bellezza dei versi di Dante capaci di colmare molti vuoti


NOVI LIGURE – «Perché parlare di Dante oggi? Perché la poesia è in noi, nelle nostre azioni, nel nostro essere uomini comuni ma allo stesso tempo nel saper coltivare giorno dopo giorno l’umanità connaturata al nostro essere. Dante sa essere attuale, forse per il suo genio, per l’essere uomo di ogni epoca e per l’amore, la volontà, l’avventura della sua vita e del viaggio dalla selva alle stelle che ancora oggi sentiamo fare parte del nostro animo, dell’esistenza in cui ci muoviamo, respiriamo e siamo».

Così Andrea Chaves Lopez spiegava la sua passione per la Divina Commedia, alla vigilia delle manifestazioni per il 750esimo anniversario della nascita di Dante Alighieri. Una passione che nel corso degli anni – con professionalità e creatività – l’aveva portato a divulgare in tutta Italia le terzine del Sommo Poeta. Era stato a Roma e a Ravenna tanto per citare due degli appuntamenti più prestigiosi. Ma il suo cuore rimaneva a Serravalle. È dalla cittadina in riva allo Scrivia, infatti, che Chaves è stato lanciato sul palcoscenico nazionale: e in questo un merito non piccolo l’ha avuto un altro appassionato delle opere del padre della lingua italiana, Benito Ciarlo.

«Lo ricorderò sempre quando, sedicenne, con sua mamma Patrizia, mi cercò per recitarmi a memoria il quinto canto dell’Inferno e proponendosi di collaborare per il ciclo su Dante che stavo svolgendo alla biblioteca Allegri – dice Ciarlo [insieme nella foto sotto] – Siamo andati avanti quattro anni insieme, lui sempre più protagonista e non solo a Serravalle. Aveva preso la diffusione della Divina Commedia come una missione e non tralasciava occasione per proporla».

L’amore per le terzine dantesche era nato sui banchi di scuola, al liceo Amaldi di Novi Ligure, che l’ha visto diplomarsi con il massimo dei voti e la lode. La Divina Commedia la conosceva praticamente tutta a memoria. Qualcuno lo chiamava il «Benigni di Novi». E proprio in città aveva recitato senza interruzioni tutto l’Inferno, durante la Notte bianca del libro. L’assessore alla Cultura Cecilia Bergaglio lo ricorda bene: «L’immagine che ho in mente, da quando ho appreso la terribile notizia, è Andrea, in camicia bianca, che declama i versi di Dante. Eravamo in biblioteca. Mi avevano colpito sia la passione sia l’estro, rari in un ragazzo così giovane. Una grave perdita per la nostra comunità».

Chaves era stato più volte a Roma, ospite del Festival Dantesco e della Radio Vaticana. Ma era legato particolarmente a Ravenna: «Oggi la città ha perso uno dei suoi figli», ha dichiarato il sindaco Michele De Pascale.
Andrea era stato una prima volta a Ravenna da studente liceale in occasione delle attività di “Dante in rete” e colpì da subito tutti per la sua passione per Dante e per la Commedia che in pochi anni imparò integralmente a memoria, segnalandosi per la sua interpretazione appassionata e vissuta. «A chi gli chiedeva cosa portasse un giovane a sacrificare tanto tempo a questo studio, rispondeva che sentiva la chiamata a consegnare ai suoi coetanei la bellezza dei versi di Dante capaci di colmare molti vuoti», racconta De Pascale.

Dopo il liceo Andrea divenne un eccellente studente alla facoltà di Lettere all’Università di Bologna, con il sogno di laurearsi proprio sulla Commedia. Da lì spesso faceva una capatina a Ravenna: innumerevoli le sue presenze agli eventi di “Dante in rete”. L’ultima sua interpretazione dantesca è avvenuta sabato scorso, quando ha recitato diversi canti del Purgatorio.

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