Andrea tradito dalla montagna che amava di più
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
10 Settembre 2017
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Andrea tradito dalla montagna che amava di più

E' morto per una tragica fatalità Andrea Chaves Lopez, lo studente di Novi Ligure precipitato durante una scalata sul Monte Bianco. L'ipotesi più probabile è che una scarica di sassi o uno scivolamento causato dal manto nevoso instabile lo abbia fatto cadere e finire in un crepaccio

E' morto per una tragica fatalità Andrea Chaves Lopez, lo studente di Novi Ligure precipitato durante una scalata sul Monte Bianco. L'ipotesi più probabile è che una scarica di sassi o uno scivolamento causato dal manto nevoso instabile lo abbia fatto cadere e finire in un crepaccio

COURMAYEUR – È morto per una tragica fatalità Andrea Chaves Lopez, lo studente di Novi Ligure che nella notte tra giovedì 7 e venerdì 8 settembre è precipitato durante la salita della via Major al Monte Bianco, sul versante della Brenva. Era la montagna che amava di più, c’era già stato ad agosto per festeggiare lassù in solitaria il proprio 21esimo compleanno.

Andrea, 21 anni, era partito da solo verso l’una di notte, l’ora adeguata per affrontare una via impegnativa come la Major. Stando alla ricostruzione degli uomini del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza di Entrèves, operata sulla base delle foto scattate dall’alpinista stesso durante l’ascesa, l’incidente si è verificato dopo le tre del mattino, quando la salita era iniziata da poco più di due ore.

L’ipotesi più probabile è che una scarica di sassi o uno scivolamento causato dal manto nevoso instabile lo abbia fatto precipitare per quasi trecento metri, finendo in un crepaccio terminale ai piedi della parete d’inizio via. Nel tardo pomeriggio di venerdì, quando Andrea non è ritornato a valle e il suo cellulare risultava muto, è scattato l’allarme: un elicottero si è alzato in volo è ha individuato il corpo ormai senza vita del ragazzo.

La salita al Monte Bianco per la via Major è uno degli itinerari più classici, ma in questo periodo le insidie sono tante: il lungo periodo di siccità e le alte temperature di questa estate hanno determinato condizioni non ottimali per l’alpinismo. Il crepaccio ha inghiottito il corpo di Andrea proprio a causa della scarsa copertura nevosa.

Il recupero del cadavere è stato complesso. Le condizioni meteo erano cattive e la zona è sotto la minaccia costante di seracchi: gli uomini del soccorso alpino si sono calati con un verricello mentre l’elicottero è rimasto in volo stazionario a quindici metri di altezza. L’operazione di recupero si è conclusa all’imbrunire. La salma è stata composta alla camera mortuaria di Courmayeur.

Andrea abitava in viale della Rimembranza a Novi Ligure con il padre Yonny e la madre Patrizia Marchesotti, molto nota per il suo impegno nel volontariato: è presidente dell’Aism, l’associazione per i malati di sclerosi multipla. Ancora da fissare la data delle esequie.

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