Acqui – Genova: merci e disservizi nel mirino della protesta

OVADA – Sette, otto treni merci nella fascia tra le 17.00 e le 23.00 del 2 agosto. Non accenna a diminuire la polemica degli utenti sul fronte del trasporto ferroviario sull’Acqui – Genova. Sono tanti i viaggiatori che hanno notato un passaggio più fitto del solito. E a confermarlo sono i residenti nell’area del passaggio a livello di corso Saracco. Il transito dei merci non si ferma nemmeno di notte, com’è facile verificare. Vive sul duplice fronte la polemica. Fa discutere anche la risposta della Regione Liguria alle rimostranze del Comitato Trasporti Valli Orba e Stura. L’assessore Giovanni Berrino, in una nota ufficiale, aveva parlato di servizio “dimensionato con cura, verificato, validato e integrato con bus aggiuntivi”. “Noi tutto questo non l’abbiamo visto – chiariscono i delegati dell’associazione che per l’ennesima volta hanno scritto a Regione e Ferrovie – Almeno nei casi specifici che abbiamo segnalato non era presente nessun “controllore regionale” per rilevare le criticità e, anzi, va detto che a nessuno degli utenti è mai stato spiegato chi siano o come riconoscerli. In più, per quanto riguarda il personale Trenitalia che l’assessore dice essere “quotidianamente sul posto”, ne abbiamo verificato la presenza a Ovada, nodo di interscambio tra treni e bus, raramente a Genova Principe e mai altrove. I punti di attesa dei bus non sono ben segnalati e in generale le operazioni di imbarco e sbarco non sono presidiate da nessuno”