Temperature sotto zero, gravi danni ai vigneti: “Mai vista una cosa così”
Le gelate hanno rovinato ettari ed ettari di vigne in tutto il basso Piemonte: colpita in particolare la zona di Gavi e di Ovada, ma anche l'acquese e la val Borbera. Tra gli agricoltori c'è chi teme di non poter vendemmiare il prossimo autunno. L'agronomo Davide Ferrarese: "Una situazione molto grave"
Le gelate hanno rovinato ettari ed ettari di vigne in tutto il basso Piemonte: colpita in particolare la zona di Gavi e di Ovada, ma anche l'acquese e la val Borbera. Tra gli agricoltori c'è chi teme di non poter vendemmiare il prossimo autunno. L'agronomo Davide Ferrarese: "Una situazione molto grave"
Le temperature sono scese precipitosamente sotto zero e un forte vento ha contribuito ad aggravare la situazione. I danni ai vigneti, soprattutto a quelli di fondo valle, sono gravi ed estesi.
Dalla Cia, la Confederazione degli agricoltori, parlano di «una gelata che in alcuni casi ha compromesso dalla metà alla quasi totalità delle vigne» e c’è chi teme addirittura di non poter vendemmiare il prossimo autunno.
«La situazione è molto grave – spiega Ferrarese – ma occorrerà ancora un po’ di tempo per valutare con precisione i danni. Anche perché un lieve rialzo delle temperature minime è previsto solamente a partire da venerdì».
L’ondata di freddo ha bruciato i germogli in fiore nella fase più delicata della primavera. Secondo i dati raccolti dalle stazioni meteo dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente, le temperature minime sono scese a –2 gradi ad Arquata, –0,9 a Basaluzzo, –0,5 a Ovada e a Gavi.
Al di là dei dati delle centraline meteo, però, c’è da considerare che negli avvallamenti tra le colline si creano microclimi molto differenti. «In alcuni vigneti che monitoro, questa mattina [ieri per chi legge; ndr] abbiamo registrato anche 1,5-2 gradi sotto lo zero», dice Ferrarese.
Alcuni Comuni hanno già manifestato l’intenzione di chiedere alla Regione Piemonte lo stato di calamità per i danni alle colture. «Una posizione che sosteniamo a difesa dei redditi delle aziende colpite», fanno sapere dalla Cia.