Misure antiterrorismo anche in provincia con le squadre “sos” dell’arma
Si riorganizza l'arma dei Carabinieri per dare "risposte diverse" alle "nuove modalità di attacchi terroristici". Nessun allarme specifico o immediato, precisa il colonnello Enrico Scandone, comandate Provinciale dei Carabinieri. Bensì un'azione "di prevenzione": l'organizzazione di Squadre Operative di Supporto, Sos, che hanno già operato al Serravalle Outlet
Si riorganizza l'arma dei Carabinieri per dare "risposte diverse" alle "nuove modalità di attacchi terroristici". Nessun allarme specifico o immediato, precisa il colonnello Enrico Scandone, comandate Provinciale dei Carabinieri. Bensì un'azione "di prevenzione": l'organizzazione di Squadre Operative di Supporto, Sos, che hanno già operato al Serravalle Outlet
In Provincia hanno già fatto il loro arrivo quattro militari delle Sos, provenienti da Torino.
I recenti fatti di cronaca insegnano infatti che le modalità di attacco sono cambiate: “i terroristi puntano a luoghi impensabili, e colpiscono gente comune. Le risposte che lo Stato dà devono adeguare si adeguano” è la spiegazione del colonnello Scandone.
Tra gli obiettivi sensibili c’è il Serravalle Outlet, il più grande centro commerciale d’Europa. E i militari del Sos hanno già prestato servizio nell’area.
“In questi mesi li vedrete però anche in altri luoghi, da piazza del Duomo di Alessandria, alla stazione, solo per fare alcuni esempi, ai posti di blocco”. Il loro compito, in questa fase, è infatti quello di prendere “confidenza con il territorio”, in modo da intervenire prontamente, nel caso di rendesse necessario.
Le unità antiterroristiche storiche dell’Arma hanno sede a Livorno: i Gis, gruppo di intervento speciale e i paracadutisti della Tuscania. Si tratta di personale sceltissimo ed addestrato per missioni estreme in zone di guerra. Il secondo livello di intervento è affidato alle Api, aliquote di primo intervento, presenti al momento nelle grandi città. Le più vicine ad Alessandria sono quelle di Genova e Torino.
Il terzo livello è quello affidato ai Sos. I primi specialisti delle squadre di supporto arrivano da Torino, “ma non è escluso che non venga istituito un nucleo anche in provincia”, aggiunge Scandone.
L’equipaggiamento di cui sono dotati i militari del Sos è simile a quello dei nuclei specializzati di Livorno: caschi, giubbotti antiproiettile, caricatori a portata di mano, armi più pesanti rispetto alla dotazione ordinaria. Si muovono su un Land Rover blindato ed hanno seguito un addestramento adeguato. “Si tratta di un impegno preventivo – tiene a ribadire il colonnello – per consentire di avere una capacità di reazione diversa a fatti gravi, sia che si tratti di attacco terroristico, sia che si tratti di rapine particolarmente cruente da parte di bande organizzate”.