Imt-Tacchella: ad aprile mobilità per una ventina di esuberi, e chi resta ‘naviga a vista’
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Alessandro Francini  
13 Gennaio 2017
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Imt-Tacchella: ad aprile mobilità per una ventina di esuberi, e chi resta ‘naviga a vista’

Martedì 10 a Cassine si è tenuta un'assemblea di fabbrica durante la quale sono stati comunicati i 22 nomi di coloro che non verranno riassunti dalla nuova proprietà e che da aprile entreranno in mobilità. La situazione, però, è preoccupante anche per chi resta...

Martedì 10 a Cassine si è tenuta un'assemblea di fabbrica durante la quale sono stati comunicati i 22 nomi di coloro che non verranno riassunti dalla nuova proprietà e che da aprile entreranno in mobilità. La situazione, però, è preoccupante anche per chi resta...

PROVINCIA – La situazione è ben lungi dal potersi dire risolta e, tantomeno, chiara. Ciò che al momento si sa per certo, è che durante l’assemblea che si è tenuta martedì 10 alla Imt di Cassine sono stati resi noti i nomi delle 22 figure professionali che la Grinding Technology, nuova proprietaria dello stabilimento ex Tacchella, ritiene in esubero e che, di conseguenza, dal prossimo 7 aprile, data di scadenza della cassa integrazione straordinaria ratificata dalla procedura di commissariamento, saranno a tutti gli effetti senza lavoro. 

Nella sostanza, sembra trattarsi di un vero e proprio stillicidio che si regge su equilibri assai precari condizionati da numeri e cifre da non oltrepassare. Un’altra delle poche certezze, è che la Grinding ha accettato di portare a termine l’accordo (scongiurando perciò l’ipotesi fallimento) e di garantire quindi l’assunzione di 90 lavoratori dell’intero Gruppo Imt, che oltre a quello di Cassine comprende gli stabilimenti di Riva presso Chieri e Casalecchio di Reno, per un totale di circa 180 dipendenti. “Dobbiamo però attendere che l’antistrust si pronunci sull’effettiva validità dei termini della trattiva. Nel frattempo, – dichiara Mirko Oliaro, segretario provinciale Fiom – negli ultimi giorni si è lavorato sulla scelta dei profili da mantenere in organico. Per quanto riguarda il solo sito cassinese stiamo parlando di 60 lavoratori”. Dei 60 profili individuati, però, non tutti hanno accettato i termini economici – in pratica ai minimi contrattuali – proposti dalla Grinding. In sei, infatti, hanno deciso di non firmare alcuna intesa rinunciando di fatto al reimpiego e lasciando di conseguenza aperto uno spiraglio ad alcuni dei 22 dipendenti al momento ritenuti in esubero. In teoria, quindi, “almeno cinque o sei di questi 22 lavoratori potrebbero essere riammessi in Grinding”, ma anche in questo caso non si può parlare di certezze perché restano da capire le reali intenzioni della nuova dirigenza: si preferirà puntare al ribasso, risparmiando sul personale, o si anteporrà il bene dell’azienda selezionando un organico adeguato in grado di portare avanti il ciclo produttivo?

Ad ogni modo va profilandosi uno scenario dai tratti quantomeno confusi. Anche per chi verrà riassunto dalla ‘new.co’ taiwanese, infatti, le prospettive a medio-lungo termine paiono tutt’altro che rosee. Nessun piano aziendale è stato ancora presentato e il completo smantellamento del reparto lavorazioni meccaniche non può che dare adito a riflessioni decisamente poco incoraggianti. “Senza quel tipo di reparto e di professionalità – afferma Oliaro – si fa davvero fatica a credere che questo stabilimento possa avere ancora lunga vita”. L’impianto cassinese, tra l’altro, già durante i primi sopralluoghi effettuati dagli emissari della nuova società acquirente era stato definito obsoleto e con macchinari per lo più di vecchia generazione. Una struttura di 20.000 mq al coperto che negli anni ’90 dava lavoro a circa 300 persone, la cui produzione nei mesi a venire dovrebbe essere garantita da non più di 60 dipendenti. Una sorta di cattedrale nel deserto (peraltro malandata…) che pare avere un destino a dir poco incerto.

“Da parte nostra – conclude il segretario di Fiom Alessandria – ci sarà il massimo impegno per ottenere il meglio da questa trattativa. Entro la fine di gennaio i vertici della Grinding dovranno presentare per forza di cose un piano aziendale completo, in modo da definire una volta per tutte le figure professionali che dovranno essere mantenute in organico”. La (triste) telenovela dell’ex Tacchella, quindi, è rimandata alla prossima puntata…

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