Caso Occhionero, per il gen. Rapetto è un “Datagate de noantri, roba da Gianni e Pinotto”
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Caso Occhionero, per il gen. Rapetto è un “Datagate de noantri, roba da Gianni e Pinotto”

L'esperto in frodi informatiche Umberto Rapetto smonta gli Occhionero Bros., spiegando perché lo spionaggio che avevano attuato fratello e sorella è roba da dilettanti, altro che gotha del crimine...

L'esperto in frodi informatiche Umberto Rapetto smonta gli Occhionero Bros., spiegando perché lo spionaggio che avevano attuato fratello e sorella è roba da dilettanti, altro che gotha del crimine...

ACQUI TERME – Che idea si sono fatti gli esperti di cybercomunicazioni e frodi telematiche sul cosiddetto ‘caso Occhinero‘?, la coppia di fratello e sorella che grazie ad un malware veicolato in e-mail civeta avevano rubato rubriche, numeri e conversazioni di personaggi politici più o meno influenti nel panorama nazionale e non solo. Il generale della Guardia di Finanza l’acquese Umberto Rapetto, interpellato alla trasmissione radiofonica 24 Mattino, condotta da Alessandro Milan e Oscar Giannino, liquida la faccenda in poche parole: “E’ un datagate de noantri, una vicenda commuovente“, dice alla radio, aggiungendo che tutto questo polverone farà solo la fortuna delle società che vendono sicurezza informatica. 

Rapetto li smonta, chiamandoli addirittuta Gianni e Pinotto. Bastano due dati per capire quanto fossero approssimativi: “Gli strumenti telematici per carpire le informazioni sono stati acquistati con la carta di credito personale. E poi spiavano la mailbox di Banktalia di Mario Draghi, quando lui usa quella della BCE”. E ancora, guardare dentro la casella matteorenzi@me.com (l’account dell’iPhone) non pare una gran furbata: “Al massimo potevano scoprire i risultati del calcetto o conversazioni sulla Fiorentina…”.
 
In pratica la coppia del web-crimine ha avuto una botta di fortuna, con la ‘c’ maiuscola riuscendo ad agganciare dei soggetti che per finalià commerciali potevano avere interesse a spiare politici e potenti. Con un programmino hanno fatto “pesca a strascico” tra le e-mail dei politici – gli indirizzi dei quali non sono difficili da reperire in rete – andando a segno in qualche caso. “Una volta attivato il file malevolo si scaricano rubriche e contatti. Da qui i dati raccolti sono esponenziali”. Ma comunque Umberto Rapetto non pare preoccupato sulla spaghetti-spy-story: “Sono dilettanti allo sbaraglio che hanno vinto la lotteria“. Amen.
 

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