Imt-Tacchella: fumata grigia dal tavolo di crisi. Giovedì 27 secondo incontro al Ministero
Ieri, giovedì 20, il tanto atteso incontro al Ministero tra i segretari sindacali provinciali e i delegati della nuova proprietà. "Sembra esserci la volontà di arrivare ad un accordo, la verità è che siamo comunque in alto mare" dichiara Mirko Oliaro, segretario provinciale Fiom
Ieri, giovedì 20, il tanto atteso incontro al Ministero tra i segretari sindacali provinciali e i delegati della nuova proprietà. "Sembra esserci la volontà di arrivare ad un accordo, la verità è che siamo comunque in alto mare" dichiara Mirko Oliaro, segretario provinciale Fiom
L’incontro di ieri, giovedì 20, che i segretari sindacali provinciali di Fiom, Uilm e Fim Cisl hanno avuto al Ministero dello Sviluppo Economico con i delegati della Grinding Technology, si è concluso con una sorta di “fumata grigia”, dalla quale, però, è emersa una buona notizia. Uno dei due marchi dello stabilimento Imt di Casalecchio di Reno sarebbe ad un passo dalla vendita. L’azienda bolognese fino a poche settimane fa proprietà del Gruppo Imt, comprende infatti due marchi, Morara e Decima, il primo specializzato nella produzione di rettifiche, il secondo in quella di macchine utensili per ingranaggi. “Decima era il marchio per cui la Grinding non aveva nemmeno presentato un’offerta. Oggi il commissario ha ufficializzato una proposta d’acquisto arrivata da un imprenditore locale”, sostiene Mirko Oliaro (foto in basso), segratario provinciale Fiom. L’acquisizione della Decima andrebbe perciò a sollevare dalle casse della Grinding l’esborso economico relativo ai 35 dipendenti di Casalecchio, un risparmio a tutto vantaggio dei restnati 170 lavoratori che i sindacati chiedono di mantenere per intero in organico.
Il giorno decisivo dovrebbe essere giovedì 27, quando al Mise avrà luogo la seconda e, forse, utlima parte del tavolo di crisi. La nuova proprietà ha infatti chiesto una settimana di tempo per verificare i possibili agganci alla pensione del personale a ‘fine carriera’ e per elaborare, inoltre, una nuova analisi dei costi basata sul risparmio dei 35 stipendiati della Decima. “Secondo i delegati aziendali i numeri potrebbero comunque non essere sufficienti. – spiega Oliaro – Ad ogni modo è necessario un aggiornamento dei costi, da qui il rinvio alla prossima settimama”. Una situazione che ricorda il classico ‘bicchiere mezzo pieno e mezzo vuoto’. “Se dobbiamo fare un’analisi precisa di ciò che è successo oggi a Roma, possiamo dire che abbiamo assistito ad un tentativo di arrivare ad un accordo. Siamo comunque in alto mare, il futuro dei lavoratori è ancora molto incerto”.
Per la giornata odierna, a Cassine è stata indetta un’assemblea di fabbrica durante la quale i 90 dipendenti verranno aggiornati sugli sviluppi maturati dopo l’incontro al Ministero. Un’altra settimana di attesa che certo non giova agli stati d’animo dei lavoratori Imt, che vedono incombere sull’intera vicenda la ‘spada di Damocle’ datata 7 novembre, quando scadranno i termini degli ammortizzatori sociali e giorno in cui si dovrà per forza di cose arrivare alla conclusione di questa travagliata trattativa.