Ipocrisia o idiozia?
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Ipocrisia o idiozia?

Esplosione di sdegno, durata poi non più di due giorni, per l’inizio della costruzione del cosiddetto “muro” di Calais, per di più realizzato dai francesi ma pagato dai cattivi egoisti inglesi. Ma quelli che si stracciano le vesti in questo caso, cosa hanno detto quando tutta l’Europa ha fatto l’accordo con la Turchia perché si tenga i profughi o ci pensi lei a impedire che escano dalla Siria?

Esplosione di sdegno, durata poi non più di due giorni, per l?inizio della costruzione del cosiddetto ?muro? di Calais, per di più realizzato dai francesi ma pagato dai cattivi egoisti inglesi. Ma quelli che si stracciano le vesti in questo caso, cosa hanno detto quando tutta l?Europa ha fatto l?accordo con la Turchia perché si tenga i profughi o ci pensi lei a impedire che escano dalla Siria?

OPINIONI – Come spesso succede, purtroppo, anche settembre ha dato molti spunti per considerazioni pessimistiche sulla capacità di valutazione razionale della realtà da parte dei nostri politici, alcuni, dei nostri giornalisti, alcuni, degli italiani, un po’ più di alcuni… (ma anche nel resto del mondo le cose non son tanto meglio).

Nella prima settimana abbiamo assistito all’esplosione di sdegno (particolarmente in Italia dove lo sdegno verso gli altri ci fa sentire molto nobili…), durata poi non più di due giorni, per l’inizio della costruzione del cosiddetto “muro” di Calais, per di più realizzato dai francesi ma pagato (3,4 milioni di euro) dai cattivi egoisti inglesi che hanno pure votato la Brexit.

Qualche domanda viene spontanea.
Ma quelli che si stracciano le vesti in questo caso, cosa hanno detto quando tutta l’Europa ha fatto l’accordo con la Turchia (3,5 miliardi di euro!) perché si tenga i profughi o ci pensi lei a impedire che escano dalla Siria? Ipocrisia o…?

Molti hanno fatto il collegamento col muro di Berlino: dopo 30 anni dalla sua caduta stiamo tornando a costruirne di nuovi. Peccato che il muro di Berlino fosse stato costruito per tenere i tedeschi dentro e non per tenere gli altri fuori quindi con scopi esattamente opposti!

Invece non ho letto nessun commento sul fatto che la grande Francia abbia a Calais 10.000 (!) migranti attendati alla meno peggio e liberi di andare e venire come vogliono. Ci pensate se li avessimo noi a Ventimiglia? Avremmo addosso tutta l’Europa per il trattamento incivile e la violazione dei diritti umani di questa povera gente.

I nostri politici ci ripetono che bisogna stabilizzare politicamente la Libia per metterla in grado di controllare e fermare i flussi di migranti dal centro Africa e ridurre quindi il numero di barconi di disperati che partono per l’Italia e che noi andiamo a raccogliere appena fuori delle acque libiche. Se invece di annegare nel Mediterraneo i disperati muoiono nel deserto non ce ne importa più? La nostra nobiltà d’animo non ci permette di vederli annegare davanti a casa ma ci consente di delegare altri a lasciarli morire nel deserto? Ipocrisia? Sì ipocrisia.

Matteo Renzi da qualche tempo ha capito che il problema dei migranti economici va risolto in loco e propone all’Europa un massiccio programma di investimenti in Africa. Fondamentalmente l’idea è giusta, ma i limiti sono molti.  

Sulla scala dei tempi il problema è urgente mentre gli effetti di investimenti produttivi si vedranno nel medio, lungo periodo.  Sulla scala delle dimensioni, per avere un effetto sensibile sulla propensione alla fuga di milioni di persone, la massa degli investimenti necessari è immensa. Non solo, ma le dimensioni del problema stanno aumentando: gli africani sono quadruplicati (da 250 milioni a più di un miliardo) negli ultimi 50-60 anni e si prevede che diventino 2 miliardi entro il 2050. Come si farà a inseguire questa crescita demografica? E quando si comincerà a controllarla efficacemente?

E poi, forse che gli stati africani sono tutti pacifici, ben governati, democratici? Chi andrebbe ad investire in territori controllati da Boko Aram, al-Shaabab o l’Isis? Andremmo a finanziare regimi corrotti e dispotici? O dovremmo intervenire sul piano politico e militare? Dovremmo di nuovo “esportare la democrazia” come abbiamo fatto in Iraq, in Libia e ora in Siria? Ipocrisia o…?

Il 25 aprile, in Germania, Obama aveva bacchettato l’Europa perché alcuni paesi costruiscono muri e non si fa abbastanza per l’accoglienza dei migranti. Come si dice, “sorge spontanea una domanda”: ma chi ha stabilito che il problema dell’Africa debba essere risolto dall’Europa? Perché non da America, Russia o Cina?

Ma il 20 settembre, nell’ultimo discorso all’Onu, Obama ha fatto un appello agli stati più forti: “Facciamo tutti di più per i rifugiati” ed ha annunciato un accordo “In 50 paesi raddoppierà il numero dei profughi accolti: 360 mila il prossimo anno”. Avete letto bene, 50 (!) paesi per 360 mila profughi, una media di meno di mille a testa, quando la Germania se ne è presi 400 mila e noi 150 mila.
E si parla di rifugiati. Per i migranti economici cosa pensano di fare? Ipocrisia o…?

E su questo tema continuo a non digerire la situazione kafkiana per cui accogliamo solo quelli che hanno il coraggio di rischiare la pelle nel deserto e sul mare. E’ questo un criterio di selezione razionale? Mi piacerebbe che Domenico Quirico, come ha fatto il viaggio nel deserto coi clandestini, pagasse il biglietto aereo ed accompagnasse un africano da Lagos a Roma e raccontasse come viene accolto. Cosa pensate che vedremmo? Ipocrisia o…?

Ma lasciamo i problemi mondiali insolubili per passare a qualche, molto più allegra, amenità locale.

Una ventina di anni fa, ai tempi della “discesa in campo” di Berlusconi, quando tornavo dai viaggi di lavoro all’estero e sull’aereo da Francoforte a Torino mi davano il quotidiano del giorno, ero sorpreso che per mesi e mesi il discorso politico in Italia fosse sempre lo stesso di quando ero partito: Berlusconi e il suo potere di condizionare l’opinione pubblica con le sue televisioni. In sostanza quelli che si preoccupavano della democrazia in questo paese dimostravano, senza nemmeno rendersene conto, di ritenere gli italiani stupidi, facilmente plagiabili ed incapaci di pensare con la propria testa.

Oggi da mesi, da anni, si discute soltanto di legge elettorale e di riforma della Costituzione. E non passa giorno che qualcuno (e sono tanti) non faccia un appello in difesa della democrazia che si riduce al diritto del cittadino di scegliere i propri candidati e di non dover eleggere soltanto i “nominati” dal segretario del partito. E non capisco se lo fanno convinti, per motivi ideologici o se vogliono prendere in giro la gente. Ci vogliono far credere che se ci sono le preferenze noi siamo liberi di scegliere chi vogliamo e la democrazia è salva. Ma i candidati, anche se sono più di uno, chi li propone? I cittadini o il partito, col segretario e le correnti? La differenza sta soltanto nel poter scegliere il gatto bianco o tra 4 gatti diversi… ma sempre gatti sono. E nessuno vuole ricordare che le preferenze sono state eliminate, se ricordo bene, con un referendum popolare nel 1993 perché favorivano il voto di scambio e la corruzione politica locale. Chi ha la faccia tosta di dire che questo pericolo sia sparito? Ipocrisia o…?

E veniamo a fatti più recenti. Il 21 settembre i giornali annunciano che il governo ha presentato la nuova legge delega che riforma (uffa, di nuovo!) la scuola da base e gli esami. Tra le, aimè!, molte amenità mi hanno colpito due “riforme”.

La prima: nei cinque anni delle elementari si boccerà solo in casi gravissimi, come se adesso (nella pratica, ma non per legge) già non fosse così… Cioè la promozione è sostanzialmente garantita a tutti. Le ragioni sono le solite “buoniste” di non far sentire discriminati i meno capaci (chissà perché la valutazione negativa deve sempre deprimere e mai stimolare a far meglio?) e di non emarginare gli studenti stranieri che hanno oggettivamente maggior difficoltà con l’italiano (ma l’integrazione non avviene proprio conoscendo la lingua e la cultura del paese?). In sostanza invece di cercare di far diventare cavalli gli asini si decide di far restare asini anche quelli che possono essere cavalli. Lo spirito del ’68, quando si praticavano gli esami di gruppo e il voto collettivo, è passato, permanendo nella testa dei giovani che sono poi diventati insegnanti, nella pratica prevalente della scuola ed ora è arrivato alla dirigenza del ministero dell’istruzione.

L’altra “riforma” che mi ha colpito è che, con grande coraggio e totale sprezzo del ridicolo, si cambierà (ancora!) il modo di esprimere la valutazione: dai numeri da 1 a 10 alle lettere da A a E.
Ma quale idiota può ancora pensare che il problema stia nella scala di misura? Io ho studiato con i voti, i miei figli alle medie avevano il giudizio espresso con frasi diverse per dir la stessa cosa, che col tempo, sono diventate standard, quindi senza alcun contenuto in più di un numero. I miei nipoti sono tornati, fortunatamente, ai numeri (che, tra l’altro, per quel che vale, permettono anche di fare la media…) e ora si cambia di nuovo! A me sembra una follia, anzi, cosa c’è al potere? Ipocrisia o…?

Ma nello stesso giorno, e qui siamo in un mondo leggero, quasi etereo, appare la notizia che in Svizzera una ditta ha già prodotto, per i parenti di defunti, 900 piccoli diamanti usando il carbonio ricavato dalle loro ceneri. I gusti sono gusti e su questi si può certo discutere e non saprei dire se c’è differenza tra tenere l’anfora con le ceneri sul comodino o un diamante al collo. La ditta svizzera non ha ancora nessun cliente italiano, ma qualcuno ha subito sentito il dovere di avvertire il potenziale cliente che commetterebbe un grave delitto: vilipendio di cadavere! Forse sarebbe il caso di denunciare lui per vilipendio del buon senso! Ipocrisia o…?

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