Alluvione 2014, corsa contro il tempo per chiedere i contributi
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
1 Settembre 2016
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Alluvione 2014, corsa contro il tempo per chiedere i contributi

I privati avranno tempo solo fino al 28 settembre. Per le aziende per ora nessuna disposizione. Oltre alla modulistica da compilare, bisognerà presentare una perizia asseverata: il Comune di Novi sigla un protocollo d'intesa con ingegneri, architetti e geometri per trattare le pratiche a prezzi calmierati. Le auto danneggiate escluse dal risarcimento

I privati avranno tempo solo fino al 28 settembre. Per le aziende per ora nessuna disposizione. Oltre alla modulistica da compilare, bisognerà presentare una perizia asseverata: il Comune di Novi sigla un protocollo d'intesa con ingegneri, architetti e geometri per trattare le pratiche a prezzi calmierati. Le auto danneggiate escluse dal risarcimento

NOVI LIGURE – C’è meno di un mese di tempo per chiedere il risarcimento dei danni subiti in occasione delle alluvioni dell’ottobre e del novembre 2014. Entro il 28 settembre bisognerà depositare in Comune tutta la documentazione richiesta, comprendente anche una perizia tecnica redatta da un professionista.
Il sindaco di Novi Ligure Rocchino Muliere ha fatto il punto questa mattina durante una conferenza stampa a cui hanno preso parte, tra gli altri, i presidenti dell’Ordine degli ingegneri, dell’Ordine degli architetti e del Collegio dei geometri. Le regole per la richiesta di contributo sono contenute in due decreti pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale ad agosto e valgono non solo per Novi, ma anche per tutti i Comuni piemontesi coinvolti dalle calamità dell’autunno 2014.

La procedura per richiedere i contributi è piuttosto macchinosa e richiede tempi rapidissimi (“ma dipende da noi, è stata la Protezione civile nazionale a fissare i criteri – ha sottolineato il sindaco – Con mail e telefonate stiamo avvertendo una per una le persone coinvolte”). Innanzi tutto, potranno presentare domanda di contributo solo i privati che a suo tempo avevano presentato la “scheda B di ricognizione del fabbisogno per il ripristino del patrimonio edilizio privato” (come tutti i Comuni avevano invitato a fare). Per quanto riguarda Novi, si tratta di 315 privati che avevano subito principalmente danni all’abitazione, alle pertinenze (garage, cantine) e ai beni ivi contenuti.

Nell’ordinanza della Protezione civile sono considerati solo i danni subìti dai privati, quindi rimangono escluse tutte le attività produttive (negozi, aziende, imprese): per loro dovrebbe arrivare una seconda ordinanza della Protezione civile, ma solo nel 2017. Sono anche esclusi i danni ai veicoli: “Purtroppo sappiamo che tra i novesi danneggiati ce ne sono molti che hanno avuto l’auto distrutta, ma a Roma è stato deciso così”.

Per ottenere il contributo (che sarà erogato tramite le banche, senza alcun costo per il cittadino) è necessario presentare in municipio entro il 28 settembre la modulistica che può essere scaricata qui. Alla modulistica va allegata anche una perizia asseverata redatta da un tecnico abilitato e attestante le spese sostenute (o da sostenere) per il ripristino degli immobili.

“In questi casi, sappiamo che la stragrande maggioranza dei professionisti si comporta correttamente, ma può capitare che qualcuno approfitti della situazione di urgenza – ha detto l’assessore all’Urbanistica Maria Rosa Serra – Così abbiamo siglato un protocollo d’intesa con i rappresentanti degli architetti, degli ingegneri e dei geometri, che praticheranno prezzi calmierati per le pratiche relative all’alluvione“.
Il protocollo d’intesa è stato sottoscritto dal Comune di Novi, ma gli ordini professionali si sono impegnati a renderlo operativo su tutto il territorio provinciale. “Applicheremo le tariffe più basse in assoluto – hanno detto Dario Camerino, Marco Colombo e Giancarlo Bobbio in rappresentanza dei tre Ordini – Una perizia per danni fino a 5 mila euro, ad esempio, costerà 340 euro oneri esclusi”. Entro pochi giorni saranno disponibili gli elenchi dei professionisti che aderiscono all’iniziativa (ferma la possibilità per i cittadini di rivolgersi al proprio professionista di fiducia).

Parlando di cifre, per l’abitazione principale sarà possibile ottenere un contributo fino all’80 per cento delle spese (entro un massimo di 150 mila euro). Per le abitazioni diverse dalla principale, il massimale rimane di 150 mila euro, ma il contributo massimo sarà del 50 per cento delle spese. Saranno rimborsati anche i beni mobili perduti o danneggiati, purché si trovassero all’interno dell’abitazione (non valgono cantina e garage) e fino a un massimo di 1.500 euro.

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