Anziani non autosufficienti: dalla Regione previsto un rilancio degli interventi
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Anziani non autosufficienti: dalla Regione previsto un rilancio degli interventi

Le difficoltà economiche degli ultimi anni alla Regione Piemonte hanno prodotto una contrazione della spesa e un allungamento delle liste d'attesa. 3.660 i posti autorizzati e accreditati nelle residenze sanitarie assistenziali in provincia, circa 700 le persone che aspettano l'inserimento

Le difficoltà economiche degli ultimi anni alla Regione Piemonte hanno prodotto una contrazione della spesa e un allungamento delle liste d'attesa. 3.660 i posti autorizzati e accreditati nelle residenze sanitarie assistenziali in provincia, circa 700 le persone che aspettano l'inserimento

PROVINCIA – Una rete di residenze per anziani non autosufficienti articolata ma che risente dei problemi economici della sanità piemontese: questo è il quadro provinciale illustrato da Vittorio Demicheli, vicedirettore della Direzione Regionale Sanità e responsabile del settore Assistenza sanitaria e socio sanitaria territoriale.

“La programmazione regionale ha fissato uno standard d’offerta pari a 3 posti letto ogni 100 anziani residenti dei quali fino a 1,7 convenzionati, cioè con 50% della retta a carico del servizio sanitario. Purtroppo le difficoltà economiche degli ultimi anni hanno prodotto una contrazione di questa spesa e un allungamento delle liste d’attesa – spiega il dottor Demicheli – L’uscita della Regione dal piano di rientro prevista in tempi brevi (il monitoraggio di aprile è stato molto positivo) dovrebbe consentire un rilancio degli interventi sociosanitari a favore degli anziani non autosufficienti e un potenziamento, soprattutto, degli interventi domiciliari a sostegno delle famiglie, settore in cui il Piemonte è ancora carente. Ci auguriamo di poter rilevare un’inversione di tendenza già negli obiettivi dei piani distrettuali del 2016 in corso di approvazione”.

Sono poco più di 700 le persone in provincia attualmente in lista d’attesa per entrare nei posti convenzionati delle residenze sanitarie assistenziali per anziani non autosufficienti. Nel territorio dell’AslAl i posti letto autorizzati e accreditati sono 3.660 così distribuiti nei distretti: 1216 per Alessandria, 386 per Acqui Terme, 676 per Casale Monferrato, 529 per Novi Ligure, 90 per Ovada, 564 per Tortona e 199 per Valenza.

Dopo che il paziente presenta la domanda di inserimento nella residenza sanitaria assistenziale, viene effettuata la visita da parte dell’Unità di Valutazione Geriatrica che attribuisce un punteggio (fino a 14 punti per la situazione sanitaria e altrettanti per la situazione sociale) sulla base del quale avviene poi l’inserimento in graduatoria. Se la commissione giudica il paziente come urgente, l’inserimento avviene entro 90 giorni, altrimenti entro un anno. Se la situazione è giudicata differibile, la persona viene monitorata per valutare l’evoluzione della sua condizione. La valutazione è effettuata insieme agli enti gestori dei servizi socio-assistenziali (ad esempio il Cissaca per la città di Alessandria), pertanto viene stilata una graduatoria per ogni centro zona in modo tale da garantire al paziente l’accoglienza nel territorio di residenza. La commissione si riunisce una volta al mese per aggiornare le graduatorie e i posti disponibili, anche considerando i decessi avvenuti. 

I livelli di complessità assistenziale sono stabiliti da una Deliberazione della Giunta Regionale. Le fasce assistenziali, sulla base delle quali sono stabilite le prestazioni, vanno da un livello basso, ovvero per persone con parziale perdita di autonomia funzionale e/o motoria e declino cognitivo lieve fino all’Alto Livello Incrementato (non-autosufficienza di alto grado con necessità assistenziali e sanitarie elevate, demenza con alterazioni comportamentali limitate a tentativi di fuga con necessità di alta sorveglianza o di ambiente protetto, alimentazione enterale) per arrivare alla fascia per pazienti affetti da Alzheimer e altre demenze di grado elevato con importante compromissione delle condizioni psico-fisiche, gravi disturbi comportamentali e/o problemi sanitari/assistenziali di elevata complessità che necessitano di un intervento socio-riabilitativo intensivo. 

Anche il costo della tariffa è rapportato al livello di intensità e si va dai 71 ai 132 euro al giorno, sostenuti per il 50% dal servizio sanitario (appunto per le prestazioni sanitarie) e per la restante parte (per le cosiddette prestazioni alberghiere) dall’utente o integrata dall’Ente gestore delle funzioni socio assistenziali se il reddito è troppo basso. In alcuni casi succede che una persona venga inserita inizialmente nella struttura a totale suo carico e della famiglia e inserita in graduatoria in attesa della convenzione.

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