La maggioranza inciampa sulla linea dei trasporti
In consiglio provinciale Carlo Buscaglia minaccia le dimissioni a seguito della nomina dell'ex presidente Paolo Filippi quale rappresenante dell'alessandrino in seno all'Agenzia Regionale della Mobilità. Si dimette Aureliano Galeazzo, per motivi personali
In consiglio provinciale Carlo Buscaglia minaccia le dimissioni a seguito della nomina dell'ex presidente Paolo Filippi quale rappresenante dell'alessandrino in seno all'Agenzia Regionale della Mobilità. Si dimette Aureliano Galeazzo, per motivi personali
Rischia di diventare, invece, un caso politico la minaccia di dimissioni di Carlo Buscaglia, tortonese. Delegato dal presidente Rita Rossa per la questione trasporti, la stessa presidente gli ha preferito Paolo Filippi, suo predecessore, per rappresentare Alessandria in seno all’agenzia della Mobilità Piemontese.
A chiedere conto della nomina è stato il consigliere di opposizione Federico Riboldi. Risponde Rita Rossa affermando che la persona di Filippi è stata individuata in quanto competente. Dopo aver governato a Palazzo Ghilini prima di Rossa, è sicuramente a conoscenza delle problematiche inerente ai trasporti, ormai diventati “affare” regionale, con la nascita dell’agenzia nata per “la gestione, in forma associata, delle funzioni degli enti territoriali in materia di trasporto pubblico locale”. Il ruolo di Alessandria, che “pesa” per circa il 60% all’interno dell’organismo “non verrà meno”, assicura il presidente.
Ma la scelta ricaduta su Filippi non è stata apprezzata da Buscaglia. “Non per la persona, ma per il metodo”, dice infatti tra i banchi di palazzo Ghilini. Buscaglia aveva infatti ricevuto la delega in tema di trasporti. “Me ne sono occupato con impegno, come Pd abbiamo ‘combattuto’ per avere un riconoscimento della provincia in seno all’Agenzia. Sono sorpreso e amareggiato per le modalità con cui è avvenuta l’indicazione, ritenevo dovesse essere una scelta condivisa. Confesso – dice – che ero pronto a rassegnare le mie dimissioni, ma mi riservo di sentire Tortona e il tortonese, territorio che qui rappresento”.
Taglia corto il presidente e passa al secondo punto dell’ordine del giorno relativo a lavori di somma urgenza per il ripristino di un muro di sponda sul torrente Curone, lungo la provinciale numero 100.
Un dibattito sempre più languido e banchi sempre più vuoti a palazzo Ghilini dove molte delle mozioni inserite all’ordine del giorno non si sono discusse per l’assenza di chi le aveva presentate (Gianfranco Baldi, Davide Buzzi Langhi e Nicola Sirchia), o di chi poteva rispondere (nel caso di Rocchino Muliere, sindaco di Novi e consigliere di maggioranza). La mozione di Federico Riboldi, rimasto a presidiare i banchi dell’opposizione, è stata invece rinviata in attesa di un segnale della prefettura, interpellata, sul tema dei controlli di vicinato.