La palestra in azienda: un beneficio non solo per il fisico
Presentata alla città la partnership tra la Vulkan di Novi Ligure e la palestra Pathos. Un progetto semplice e alla portata di tante aziende del territorio. Ma pensare che sia sufficiente allestire una sala con qualche attrezzo sarebbe riduttivo: serve una guida al benessere.
Presentata alla città la partnership tra la Vulkan di Novi Ligure e la palestra Pathos. Un progetto semplice e alla portata di tante aziende del territorio. Ma pensare che sia sufficiente allestire una sala con qualche attrezzo sarebbe riduttivo: serve una guida al benessere.
No, non è così. Quantomeno se l’intenzione è quella di migliorare davvero la qualità di vita dei dipendenti, e non solo di dare una verniciata all’immagine dell’azienda.
Non a caso l’iniziativa che è stata presentata la settimana scorsa alla città (presenti il sindaco Rocchino Muliere e l’assessore allo sport Stefano Gabriele) mette insieme e fa andare di pari passo una innovativa impresa cittadina – la Vulkan dell’ingegner Gian Piero Repetti – e la più attiva palestra novese, la Pathos di Stefano Storti.
L’attività fisica fa bene e aiuta a prevenire le malattie. Questo si sa. Peccato che poi siano poche le persone che mettono in pratica questa semplice ma fondamentale nozione. «Basta mezz’ora di attività fisica al giorno per ottenere immediati benefici – ha detto Giancarlo Faragli, specialista di Medicina preventiva dell’Asl, elencando una lunga serie di studi scientifici – I vantaggi maggiori si ottengono sul fronte delle malattie cardiovascolari e respiratorie, ma viene ridotto anche il rischio di alcuni tumori».
Ma i vincoli d’orario sul posto di lavoro sono uno dei principali ostacoli all’attività fisica quotidiana. E allora che fare? Parafrasando il vecchio detto, se il lavoratore non può andare alla palestra, è la palestra che si trasferisce in azienda.
«Abbiamo allestito una sala con gli attrezzi essenziali, come tapis roulant, ellittica, cyclette, panca multifunzione – dice Repetti, titolare di un’azienda che fattura 10,5 milioni di euro con 26 dipendenti – Così, grazie anche a una certa elasticità negli orari, tutti i lavoratori possono trascorrere un po’ di tempo a prendersi cura del proprio fisico».
I risultati si vedono. In Italia gli esempi sono pochi, ma all’estero si tratta di esperienze già consolidate: «Aumenta la salute, ma cresce anche l’empatia tra i colleghi e l’impegno nei confronti del proprio lavoro», spiega ancora Faragli.
Come dicevamo però non basta “inventarsi” una palestra. E qui intervengono gli specialisti di Pathos, il centro di via Fratelli Rosselli a Novi Ligure dedicato al benessere della persona a 360 gradi.
«Gli attrezzi messi a disposizione devono essere usati correttamente. Serve un impegno piccolo, ma costante nel tempo», afferma Stefano Storti. Così, ogni settimana, due istruttori di Pathos saranno presenti alla Vulkan per guidare i dipendenti dell’azienda novese in un percorso benessere. Uno si occupa dei corsi di gruppo, mentre l’altro è un personal trainer in grado di individuare allenamenti personalizzati a seconda delle esigenze dei singoli. Esattamente come accade in una palestra “classica”.
I dipendenti della Vulkan hanno accolto con favore la novità. «Sono una pendolare, per me era impossibile frequentare la palestra. Ora finalmente ho anch’io questa opportunità», dice ad esempio una lavoratrice.
Ma se questo genere di iniziativa prende piede, le palestre tradizionali non si danno la zappa sui piedi? «Il benessere fisico non deve essere considerato una “moda” o un business. Deve far parte del nostro agire quotidiano. Oserei dire che deve far parte della nostra cultura – risponde Storti – Ogni iniziativa che va in questa direzione è fondamentale. È la filosofia di Pathos, e sarà sempre così».