Legambiente: “Ecomafie, fenomeno che non conosce crisi”
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Lucia Camussi - l.camussi@ilnovese.info  
7 Settembre 2015
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Legambiente: “Ecomafie, fenomeno che non conosce crisi”

Nel corso del 2014 in Piemonte sono state denunciate 631 persone, sono stati in totale 100 i sequestri, 496 le infrazioni e 2 gli arrestati per reati ambientali. Sono queste le cifre del rapporto Ecomafia 2015, realizzato da Legambiente in collaborazione con le forze dell'ordine e presentato a Gavi

Nel corso del 2014 in Piemonte sono state denunciate 631 persone, sono stati in totale 100 i sequestri, 496 le infrazioni e 2 gli arrestati per reati ambientali. Sono queste le cifre del rapporto Ecomafia 2015, realizzato da Legambiente in collaborazione con le forze dell'ordine e presentato a Gavi

CRONACA – Nel corso del 2014 in Piemonte sono state denunciate 631 persone, sono stati in totale 100 i sequestri, 496 le infrazioni e 2 gli arrestati per reati ambientali. Sono le cifre del rapporto Ecomafia 2015, realizzato da Legambiente, associazione nata nel 1980 e che negli anni ha portato avanti molte battaglie legate alla tutela ambientale, in collaborazione con le forze dell’ordine e presentato venerdì sera a Gavi.

Nel corso della serata è stata la presidente del circolo Vallemme di Legambiente a ricordare che “La terra dei Fuochi è già qui. Basti pensare alla recente Operazione Triangolo, sul traffico e lo smaltimento illecito di rifiuti nelle ex cave del tortonese. L’inchiesta di Noe e Forestale a giugno ha scoperto un traffico illecito di 250 mila tonnellate di rifiuti provenienti da Liguria e Lombardia e diretti alle ex cave del Tortonese. Sono stati 80 gli indagati, 3 gli arrestati. Alcuni siti erano stati inseriti nel Piano cave del Terzo valico”.

Il riferimento alla grande opera ferroviaria è stato approfondito da Fabio Dovada, presidente regionale dell’associazione, che ha sottolineato: “le grandi opere attraggono la criminalità organizzata. I reati inseriti nel nostro dossier riguardano sia i comportamenti di singoli imprenditori collusi con agricoltori conniventi sia i reati commessi dalla criminalità organizzata, in Piemonte presente in particolare con la ’ndrangheta, soprattutto nel ciclo del cemento”.

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