Riforma dei parchi, scongiurata la fusione per Capanne di Marcarolo
Sarà lente di gestione delle aree protette dellAppennino piemontese a garantire la gestione delle aree in precedenza affidate allente Parco naturale delle Capanne di Marcarolo. Questo è quanto stabilisce la nuova legge di riordino del sistema di gestione delle aree protette, approvata dal consiglio regionale del Piemonte.
Sarà l?ente di gestione delle aree protette dell?Appennino piemontese a garantire la gestione delle aree in precedenza affidate all?ente Parco naturale delle Capanne di Marcarolo. Questo è quanto stabilisce la nuova legge di riordino del sistema di gestione delle aree protette, approvata dal consiglio regionale del Piemonte.
Il documento approvato ha come scopi principali quelli di rivedere la governance delle aree protette, accorpare la gestione di alcune di queste aree, istituire due nuovi parchi e attribuire le competenze in merito ai Sacri monti all’assessorato regionale alla Cultura, mantenendo in capo all’assessorato ai Parchi la trattazione degli aspetti naturalistici caratterizzanti le aree coinvolte. “Questa legge non deve essere considerata un punto di arrivo ma un punto di partenza – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente e parchi, Alberto Valmaggia – pur essendo una ampia rivisitazione per una gestione dei parchi più legata al territorio. Ci attende un grande lavoro nei prossimi mesi, il parco come entità dinamica e non statica che accede anche ai fondi europei”.
La legge regionale è stata approvata grazie ai 29 voti favorevoli della maggioranza. “Per quanto riguarda i parchi che insistono sul territorio alessandrino possiamo dirci molto soddisfatti – commentano il vicepresidente del gruppo Pd in consiglio Domenico Ravetti e il consigliere Valter Ottria – gli accorpamenti gestionali previsti nella stesura iniziale sono stati evitati e la legge riconosce una propria peculiarità e autonomia al Parco appenninico Capanne di Marcarolo, il cui ente di gestione prenderà il nome di ente di gestione delle aree protette dell’Appennino piemontese”.
I quattro voti contrari in consiglio regionale sono arrivati dal gruppo consigliare di Forza Italia. “Il centro sinistra ha approvato una pessima legge che aumenta i vincoli e i limiti per una corretta gestione dei parchi – sottolineano i consiglieri Graglia e Vignale – Grazie alla forte opposizione di Forza Italia è stata però garantita la specificità dei parchi piemontesi e assicurata loro una più proficua promozione”. Le modifiche volute dai consiglieri di FI hanno permesso la facoltà di introdurre ticket di ingresso per i parchi , il cui ricavato dovrà andare per attività di promozione territoriale e incremento occupazionale, la promozione e la vendita on line dei prodotti delle aree protette e la possibilità per gli enti gestori di registrare marchi di qualità.
“Non abbiamo partecipato al voto sul ddl parchi approvato in Consiglio regionale – dichiarano i consiglieri del Movimento 5 stelle – Infatti il testo della legge, nonostante alcune modifiche derivanti da nostre proposte, presenta ancora aspetti non condivisibili. Questa nuova legge non avrà effetti particolarmente positivi sulla tutela dell’ambiente e nemmeno produrrà risparmi per il Piemonte, come auspicato dalla maggioranza. Gli accorpamenti degli enti di gestione, previsti nella fase iniziale dell’iter legislativo, sono stati drasticamente ridotti più per il forte pressing dei consiglieri regionali di maggioranza che per l’ascolto delle proposte delle opposizioni e degli operatori del settore. In definitiva si poteva lavorare su una legge di più ampio respiro, prevedendo ampliamenti di alcuni parchi ed estensione delle aree protette. Tuttavia da parte della maggioranza è mancato il coraggio necessario e eventuali ampliamenti sono stati demandati a futuri provvedimenti”.