Infortuni sul lavoro in calo, ma aumentano quelli più gravi
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Infortuni sul lavoro in calo, ma aumentano quelli più gravi

Nel workshop organizzato da Prefettura e Università sulle nuove prospettive per la sicurezza sul lavoro in provincia emerge la necessità di un tavolo di lavoro comune tra imprese, sindacati e istituzioni. Fondamentale anche capire la percezione del rischio da parte dei lavoratori

Nel workshop organizzato da Prefettura e Università sulle nuove prospettive per la sicurezza sul lavoro in provincia emerge la necessità di un tavolo di lavoro comune tra imprese, sindacati e istituzioni. Fondamentale anche capire la percezione del rischio da parte dei lavoratori

PROVINCIA – Una ricerca nata grazie ai fondi derivanti da una causa di lavoro vinta dalla Cgil e devoluti all’Università per effettuare uno studio sulla sicurezza del lavoro in provincia. Dopo la presentazione nel mese di marzo, la Prefettura e il dipartimento di Giurisprudenza, Scienze Politiche, Economiche e Sociali dell’Università del Piemonte Orientale hanno organizzato un workshop per approfondire le nuove prospettive in tema di sicurezza dei lavoratori nel territorio provinciale. E la necessità di un “tavolo comune”, coordinato dal Prefetto, attorno al quale si debbano sedere sindacati, datori di lavoro e istituzioni è la necessità principale che è emersa dall’incontro.

Al workshop erano presenti il prefetto di Alessandria Romilda Tafuri, il direttore del Digspes Salvatore Rizzello e i docenti Anna Rosa Favretto e Alessandro Innocenzi che hanno preso parte alla ricerca. “Un gruppo di 11 studiosi di diverse discipline ha consentito di avere una visione più ampia nell’ambito della sicurezza del lavoro – ha spiegato il professor Rizzello – i giuristi hanno costruito un quadro d’insieme sulla normativa, i sociologi hanno analizzato la percezione del rischio tra i lavoratori e gli economisti hanno applicato i principi di economia cognitiva per valutare le decisioni degli operatori”.

Dalla ricerca emerge un dato particolare: il calo degli incidenti sul lavoro più gravi è meno significativo di quello generale degli infortuni. Ad esempio alla diminuzione del 18 per cento sul totale di infortuni dal 2013 al 2014 è corrisposto addirittura un aumento di incidenti mortali da 4 a 11 nello stesso periodo. È fondamentale pertanto, sottolinea Rizzello, la nascita di un osservatorio sulla sicurezza sul lavoro che potrebbe essere ospitato proprio all’università. Da qui potrebbero essere analizzati esperimenti-pilota sui luoghi di lavoro per studiare il comportamento dei lavoratori e la loro percezione del rischio.

Enrico Tommasi, responsabile della sede Inail di Alessandria, ha sottolineato l’alta incidenza degli infortuni stradali (incidenti che coinvolgono persone che lavorano su mezzi in strada come, ad esempio, i conducenti di mezzi pubblici) e degli infortuni in itinere, che avvengono nel tragitto casa-luogo di lavoro e viceversa.

Anna Rosa Favretto, docente di Sociologia, ha spiegato come sia importante ricostruire il senso che il lavoratore dà al suo comportamento. Acquisita una certa esperienza, infatti, i lavoratori tendono a sopravvalutare le proprie capacità e a sottostimare il rischio, un po’ come avviene quando si è alla guida appena presa la patente o molti anni dopo averla conseguita.

Il professor Alessandro Innocenti ha illustrato, anche con l’aiuto di alcuni video, le conseguenze dello stress lavoro-correlato e della fretta, spesso cause di infortuni anche gravi perché portano ad assumere comportamenti sbagliati.

Tutti i relatori hanno spiegato come l’organizzazione del lavoro sia fondamentale per la sicurezza e come sia importante studiare, oltre al comportamento del singolo, anche l’interazione tra i lavoratori e la percezione collettiva del rischio. Un aspetto fondamentale è la formazione: occorre superare il modello standard e progettare corsi dove l’obbligo del risultato sia l’eliminazione del rischio.

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