“Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga…”
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“Quando ti metterai in viaggio per Itaca devi augurarti che la strada sia lunga…”

Un modo nuovo e antichissimo di viaggiare: a piedi sugli antichi percorsi dei pellegrini. Nel mondo cristiano erano tre le mete principali: Gerusalemme, Santiago di Compostela e Roma

Un modo nuovo e antichissimo di viaggiare: a piedi sugli antichi percorsi dei pellegrini. Nel mondo cristiano erano tre le mete principali: Gerusalemme, Santiago di Compostela e Roma

OPINIONI – Primavera e inizio estate sono il periodo migliore per andare alla scoperta di un modo nuovo e antichissimo di viaggiare: a piedi sugli antichi percorsi dei pellegrini. Un tempo questa esperienza aveva un significato esclusivamente religioso: per noi oggi soddisfa bisogni spirituali, ma anche psicologici in generale. Desiderio di allontanarsi dalla routine, di entrare in un tempo liberato da impegni noiosi e sempre uguali, di trovarsi soli con se stessi e misurare le proprie forze, immersi in uno scenario affascinante di panorami incontaminati, di bellezze artistiche e di memorie storiche; di vivere per un periodo più o meno lungo un’esperienza fuori dai ritmi e dagli spazi della vita quotidiana ritrovando il gusto dei gesti semplici del mangiare e del bere, del faticare e del riposare, del lento ma costante avvicinarsi alla mèta, condividendo questi momenti con persone sconosciute, di diversa lingua e di diverse abitudini.

La stanchezza è inevitabile, soprattutto i primi giorni, ma poi se ne va lasciando il posto a sensazioni benefiche. Il pellegrinaggio è per tutti, non occorre essere superuomini. E’ sufficiente una discreta preparazione fisica e soprattutto una buona preparazione mentale per calarsi in una dimensione diversa, una dimensione nella quale si può entrare solamente tramite la fatica, il disorientamento, il sentirsi straniero; una dimensione che prevede una perdita e una ricostruzione, possibili soltanto tramite l’apertura alla casualità della vita e degli incontri.

Nel mondo cristiano erano tre le mete principali: Gerusalemme, Santiago di Compostela e Roma. Scartata la prima per ovvie ragioni geopolitiche, il Camino di Santiago resta l’itinerario privilegiato per chi desidera tonificare muscoli e spirito. Le “vie” sono molto numerose, e hanno nomi affascinanti: “Camino francès”, “Camino Aragonès”, “Camino del Norte”, “Via de la Plata”, Camino Portugues”…

Come tutti sanno, le esperienze di viaggio cominciano molto prima della partenza, e i momenti più stimolanti sono quelli in cui si consultano le cartine, si leggono le esperienze di quelli che prima di noi hanno già effettuato il viaggio, si cercano ostelli, monasteri e ricetti dove dormire, si prepara l’equipaggiamento, che deve avere caratteristiche particolari di leggerezza e praticità. Fortunati noi che abbiamo a disposizione materiali tecnologicamente molto avanzati per asciugamani, impermeabili, biancheria da trasportare nello zaino: leggerissimi, perfettamente funzionali, e di splendidi colori fluo capaci di rallegrare i più squallidi cameroni. Ma soprattutto possiamo contare su centinaia di modelli di scarpe da trekking tra cui scegliere quello che custodirà al meglio i nostri preziosi “strumenti di viaggio”.

Il Camino di Santiago non è però l’unico itinerario possibile. Soprattutto chi non ha un intero mese da dedicare all’impresa, o vuole dedicarsi a qualcosa di meno impegnativo, può scegliere tra le numerose “vie” che percorrono il nostro paese.  La più famosa è certamente la via Francigena, percorsa nel 990 dall’Arcivescovo di Canterbury che si recò a Roma facendo circa 1500 chilometri in un’ottantina di giorni. Durante il ritorno annotò nel suo diario tutti i luoghi in cui fece sosta, lasciandoci così perfette indicazioni del suo itinerario. Il viaggio di Sigerico – questo il nome dell’Arcivescovo – è stato in tempo recente ricostruito, con una certa difficoltà perché molti dei tracciati antichi sono stati fagocitati dalla viabilità moderna.

È possibile percorrerne dei tratti: per esempio “L’Itinerario Ligure”, sulla costa, oppure “L’itinerario dell’Appennino”, da Fornovo passando per la Cisa fino a Sarzana e Marina di Massa; o forse il più affascinante e impegnativo, “L’itinerario toscano”, da Lucca e poi a Siena per approdare sulle rive del lago di Bolsena, passando per S. Miniato, S. Giminiano, la Valle d’Orcia e la Rocca di Radicofani con il castello di Ghino di Tacco.

Infine, se non volete allontanarvi troppo da casa – e dalla civiltà – vi posso proporre il “Cammino di Sant’Agostino”, in Brianza, un anello di 350 km che parte da Monza e ci ritorna, toccando 25 santuari, chiese, monasteri, ville e parchi naturali.

Vi lascio con queste parole di Herman Hesse:

Non conosco sulla terra gioia più profonda
dell’essere in viaggio in paesi lontani
Verso la pianura dirigo i miei passi,
il sole deve bruciarmi, il mare rinfrescarmi;
per partecipare alla vita della nostra terra
dischiudo festosamente tutti i miei sensi
E così ogni giorno novello deve
indicarmi nuovi amici, nuovi fratelli,
finchè senza pena posso mettere in luce ogni energia,
essere amico e ospite di tutte le stelle.
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