Uffici postali e chiusure, fioccano le interrogazioni parlamentari
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
5 Febbraio 2015
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Uffici postali e chiusure, fioccano le interrogazioni parlamentari

Alla Camera e al Senato sono state presentate interrogazioni rivolte al ministro delle Comunicazioni e al ministro dello Sviluppo economico, circa il rischio di chiusura di numerosi uffici postali e il depotenziamento di oltre cento sportelli attivi nei piccoli Comuni piemontesi

Alla Camera e al Senato sono state presentate interrogazioni rivolte al ministro delle Comunicazioni e al ministro dello Sviluppo economico, circa il rischio di chiusura di numerosi uffici postali e il depotenziamento di oltre cento sportelli attivi nei piccoli Comuni piemontesi

PROVINCIA – Sono cinque gli uffici postali che verranno chiusi in provincia di Alessandria, se il nuovo piano organizzativo di Poste Italiane trapelato nei giorni scorsi sarà confermato. Si tratta di Castelferro (Predosa), Pollastra (Bosco Marengo), Pozzengo (Mombello Monferrato), San Martino (Rosignano Monferrato) e Alluvioni Cambiò.
Ventiquattro invece gli uffici dove saranno adottate riduzioni nell’orario di apertura: Carezzano, Garbagna, Lerma, Casalbagliano, San Giuliano Nuovo, Alfiano Natta, Coniolo, Sala Monferrato, Serralunga di Crea, Odalengo Grande, Frascaro, Rivarone, Montecastello, Treville, Olivola, Alice Bel Colle, Castelnuovo Bormida, Gamalero, Melazzo, Prasco, Castellar Guidobono, Volpeglino, Paderna e Cerreto Grue.

Alla Camera e al Senato sono state presentate interrogazioni
rivolte al ministro delle Comunicazioni e al ministro dello Sviluppo economico, circa il rischio di chiusura di numerosi uffici postali e il depotenziamento di oltre cento sportelli attivi nei piccoli Comuni piemontesi.
L’iniziativa, assunta dagli onorevoli Cristina Bargero e Massimo Fiorio e dal senatore Daniele Borioli si prefigge, da un lato l’obiettivo di verificare se l’intervento di riorganizzazione sia coerente con il Decreto Scaiola del 2008, che fissa i criteri attualmente vigenti per distribuzione degli uffici postali sul territorio nazionale; dall’altro di sollecitare il Governo con eventuali misure correttive, laddove l’applicazione dei criteri possa ledere il carattere “universale” del servizio postale. Un’analoga interrogazione è stata presentata dal deputato della Lega Nord Roberto Simonetti.

Anche il senatore Federico Fornaro, componente della commissione Finanze in quota Pd, ha protestato in quanto “l’annunciato piano di razionalizzazione degli uffici postali deve essere oggetto di un confronto con i sindaci interessati alla ricerca di soluzioni alternative alla cessazione di un servizio di fondamentale importanza nella vita quotidiana, in particolare delle persone più anziane”.

Il deputato Fabio Lavagno (Pd) si è interessato alla questione presentando un’interrogazione parlamentare “per chiedere al Governo di assicurare che Poste italiane eroghi un servizio puntuale ai cittadini, chiedendo di convocare un tavolo istituzionale con Poste italiane Spa e i rappresentanti dei lavoratori, al fine di valutare soluzioni occupazionali alternative per coloro che sono coinvolti nel piano di riorganizzazione presentato”.

 

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