Otto personaggi che hanno fatto la storia dell’Arma
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
9 Dicembre 2014
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Otto personaggi che hanno fatto la storia dell’Arma

Sarà presentato mercoledì 10 dicembre a Palazzo del Monferrato il volume di Roberto Paravagna “I carabinieri e il Monferrato: otto personaggi tra storia e territorio”. Da Francesco Carenzi a G.B. Scapaccino, da Alessandro Negri a Umberto Rocca, l'autore ci porta a conoscere i militari alessandrini più valorosi

Sarà presentato mercoledì 10 dicembre a Palazzo del Monferrato il volume di Roberto Paravagna ?I carabinieri e il Monferrato: otto personaggi tra storia e territorio?. Da Francesco Carenzi a G.B. Scapaccino, da Alessandro Negri a Umberto Rocca, l'autore ci porta a conoscere i militari alessandrini più valorosi

ALESSANDRIA – Otto storie, otto carabinieri legati in qualche modo alla provincia di Alessandria, otto militari che – grazie al proprio valore o alle proprie abilità – hanno fatto la storia della Benemerita. Sono i protagonisti di “I carabinieri e il Monferrato: otto personaggi tra storia e territorio” (edizioni Joker), il volume scritto dal novese Roberto Paravagna [nella foto] per celebrare il bicentenario della fondazione dell’Arma.

Il libro sarà presentato domani, mercoledì 10 dicembre, alle ore 17.00, a Palazzo del Monferrato (via San Lorenzo, Alessandria). L’incontro sarà introdotto da un intervento del comandante provinciale dei carabinieri colonnello Alessandro Della Nebbia, del presidente della Fondazione Cassa di risparmio di Alessandria Pierangelo Taverna e di Giuseppe Ventriglia, presidente dell’Anc di Alessandria, l’associazione dei carabinieri in congedo. Sarà presente anche Gianni Oliva, docente di storia contemporanea presso la scuola d’applicazione dell’esercito di Torino, studioso di storia militare, nonché autore di numerosi libri di successo dedicati al settore, tra cui uno sugli stessi carabinieri.

L’opera di Roberto Paravagna – eclettico scrittore, musicista, speaker radiofonico e presentatore televisivo – collega abilmente le biografie dei personaggi alla storia del territorio e giunge a completamento di tutta una serie di iniziative dell’Associazione Nazionale Carabinieri di Alessandria realizzate in collaborazione con il comando provinciale dei carabinieri di Alessandria e dedicate ai 200 anni della fondazione dell’Arma.

Novi Ligure è ricordata con Francesco Carenzi, che fu comandante generale dell’Arma nel biennio 1896-1897 e che introdusse l’uso della bicicletta (o meglio, del velocipede, come si chiamava allora) tra i militari del corpo dei Carabinieri Reali. Nel volume si parla anche di Paolo Spingardi, di Felizzano, che ricoprì il medesimo incarico di Carenzi qualche anno dopo, nel biennio 1908-1909.

Passando per Trisobbio, Paravagna racconta poi la storia di Giovanni Boccaccio, il primo carabiniere nella storia a cadere nell’adempimento del dovere: nel 1815, cercando di catturare un evaso.
C’è pure un carabiniere che ha fatto cambiare nome a un intero paese: è Giovanni Battista Scapaccino, prima medaglia d’oro dell’esercito sabaudo, poi diventato nel 1861 esercito italiano. Nato nel 1802 a Incisa Belbo (oggi Incisa Scapaccino), che trovò la morte in battaglia nel 1834.

Come dimenticare poi Ponzone e uno dei suoi figli più illustri: Alessandro Negri di Sanfront, che fu tra i protagonisti della battaglia di Pastrengo (è lui il maggiore in sella al cavallo bianco che guida la carica contro gli austriaci, immortalato nel celebre dipinto di Vincenzo Giacomelli).

A chiudere la carrellata di personaggi legati alla Benemerita è la figura di Umberto Rocca. Prestando servizio come tenente a Acqui Terme, nel 1975 guidò la pattuglia di carabinieri che individuò la prigione dove le Brigate Rosse tenevano sequestrato l’industriale Vittorio Vallarino Gancia. Nel conflitto a fuoco con i brigatisti, l’allora tenente Rocca venne colpito dall’esplosione di una bomba a mano perdendo il braccio e l’occhio sinistro, ma rispose ugualmente al fuoco e continuò a dirigere l’azione dei suoi tre colleghi, prima di essere soccorso e trasportato in ospedale. Dopo il drammatico evento, Umberto Rocca ha continuato a servire nell’Arma con incarichi non operativi, andando in congedo nel 2007. Per il suo comportamento in azione è stato il primo militare italiano ad esser stato decorato, in vita e in tempo di pace, della medaglia d’oro al valor militare.

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