Trasporti: chiude l’Associazione Pendolari dell’Acquese
Negli ultimi giorni membri del direttivo avrebbero ricevuto minacce. "Ci spendiamo - spiega il presidente Alfio Zorzan - da dieci anni. Siamo stufi di sentire soluzioni per tutto"
Negli ultimi giorni membri del direttivo avrebbero ricevuto minacce. "Ci spendiamo - spiega il presidente Alfio Zorzan - da dieci anni. Siamo stufi di sentire soluzioni per tutto"
OVADA – Cesserà di esistere l’Associazione Pendolari dell’Acquese. L’annuncio è stato dato del presidente stesso e animatore, Alfio Zorzan. Alla base del provvedimento, come comunicato agli associati nell’ambito della mailing list del gruppo, alcune gravi minacce nei confronti anche personali ne confronti dei membri. “Non vediamo più le condizioni per lavorare serenamente – spiega lo stesso Zorzan – facciamo un passo indietro non perché costretti dagli insulti o dalle minacce, ma perché siamo stufi di sentire persone che hanno soluzioni per tutto senza mai aver dedicato un minuto, nemmeno alle assemblee pubbliche che con tanto sacrificio abbiamo organizzato, per far qualcosa di utile per la comunità dei pendolari di ogni linea dell’acquese e di ogni treno”.Specie nell’ultimo periodo, le pagine social dell’associazione erano diventate non solo valvola di sfogo dei viaggiatori ma soprattutto strumento per veicolare informazioni di servizio. “Il direttivo dell’Associazione Pendolari dell’Acquese – prosegue Zorzan – è composto da lavoratori pendolari volontari e noi, che offriamo un servizio di supporto e di interfaccia verso Trenitalia e le Regioni, non siamo responsabili di quanto accade e non abbiamo dei benefit o tornaconto come qualcuno ci ha accusato”. L’attività cesserà immediatamente, lo scioglimento avverrà con il gennaio 2015.