Punti nascita accorpati, i parti calano del 18 per cento
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Elio Defrani - e.defrani@ilnovese.info  
26 Giugno 2014
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Punti nascita accorpati, i parti calano del 18 per cento

Nel corso del 2013, tra i nosocomi di Novi e Tortona si sono registrati in totale 770 parti. Nel 2012 i parti erano stati 505 al San Giacomo e 434 a Tortona. Ma la riduzione, spiegano dall'Asl, era attesa e in parte determinata dal calo generale delle nascite

Nel corso del 2013, tra i nosocomi di Novi e Tortona si sono registrati in totale 770 parti. Nel 2012 i parti erano stati 505 al San Giacomo e 434 a Tortona. Ma la riduzione, spiegano dall'Asl, era attesa e in parte determinata dal calo generale delle nascite

NOVI LIGURE – Va avanti per tappe l’accorpamento dei punti nascita in provincia di Alessandria, disposto dell’Asl. Dopo Tortona, il prossimo 30 giugno chiuderà anche quello di Acqui Terme, e le donne in gravidanza saranno indirizzate verso gli ospedali di Alessandria e di Novi Ligure.
L’obiettivo è quello di avere reparti ospedalieri che gestiscano un migliaio di parti all’anno: un numero che, secondo l’Organizzazione mondiale della sanità, garantisce maggiore sicurezza alle mamme e ai nascituri. Se il sistema è “più collaudato”, infatti, diminuiscono gli errori e si riduce anche il ricorso al parto cesareo.

Nel corso del 2013, tra i nosocomi di Novi e Tortona si sono registrati in totale 770 parti (di cui 132 nel primo quadrimestre a Tortona). Nel 2012 i parti erano stati 505 al San Giacomo e 434 a Tortona. “La diminuzione del 18 per cento registrata confrontando il totale dei parti nei due anni è un risultato in linea con le aspettative, soprattutto se si considera il fatto che è in atto un progressivo calo generalizzato delle nascite nel quadrante [province di Asti e Alessandria; ndr] valutabile intorno al 10 per cento”, spiega Federico Tuo, responsabile di Ostetricia-Ginecologia a Novi.

Nei primi mesi del 2014 nel punto nascita del San Giacomo si sono avuti mediamente due parti al giorno, “il che fa ben sperare in un apprezzabile risultato a fine anno, tenuto anche conto che dal primo di luglio parte delle gravide dell’acquese faranno riferimento a Novi, a seguito della chiusura del punto nascita di Acqui Terme”, afferma ancora Tuo.
A questi dati si affianca un altro risultato giudicato «decisamente positivo» dai sanitari, che è la contestuale riduzione del numero dei tagli cesarei primari: ora sono 1 su 5, al di sotto dell’obiettivo fissato dalla Regione Piemonte.

“Dallo scorso mese di dicembre inoltre, grazie alla disponibilità continua di un anestesista dedicato, le donne che decidono di partorire a Novi possono richiedere anche l’analgesia peridurale, meglio conosciuta come “parto indolore”, finora disponibile 24 ore su 24 solo nel punto nascita di Alessandria”, conclude Federico Tuo.

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