Acqui – Genova: “Troppi buchi nell’orario”
Il rapporto stilato da Wwf e associazioni dei pendolari liguri mette il dito nella piaga a pochi giorni dall'entrata in vigore dei nuovi taglia decisi dalla Regione
Il rapporto stilato da Wwf e associazioni dei pendolari liguri mette il dito nella piaga a pochi giorni dall'entrata in vigore dei nuovi taglia decisi dalla Regione
OVADA – Fa discutere il nuovo orario entrato in vigore domenica scorsa in Liguria, quello riassettato dopo i tagli decisi per riequilibrare le risorse, provvedimento necessario per far fronte ai mancati finanziamenti della Regione Piemonte per le cosiddette “linee di confine”. E se è vero che gli utenti della Acqui – Genova possono ritenersi tra i più fortunati, tutte le criticità delle decisione prese dall’assessorato ai Traporti presieduto da Enrico Vesco sono venute alla luce nel rapporto readatto e firmato dalle associazioni dei pendolari di tutta la regione, dal Wwf e dal Movimento Difesa del Cittadino.“La linea Genova-Acqui Terme – si legge presenta non pochi “buchi” orari, trovandoci in generale di fronte ad un servizio rarefatto, assolutamente assurdo ed incomprensibile in una tratta che è oltre ad essere un collegamento importante per la fascia del basso Piemonte, Acquese e Ovadese, da sempre gravitante su Genova, per l’entroterra delle valli Orba e Stura, è anche una linea urbana genovese, all’interno dell’integrazione tariffaria urbana Trenitalia/AMT, e che comprende le stazioni di Sampierdarena, Borzoli, Costa di Sestri, Granara e Acquasanta ed ha delle grosse potenzialità sul versante turistico ed escursionistico”.
Frequenza sopra l’ora nei giorni feriali in direzione Acqui, con l’eccezione della fascia pomeridiana, con un buco esteso tra le 7.21 e le 9.12, buchi notevoli al mattino in direzione Genova, le problematiche più evidenziate. “Ma tra i “buchi” riferiti a località toccate dalla linea, uno dei casi più drammatici, anzi il più drammatico, è quello di Genova Granara: solo 2 treni al giorno per direzione e solo nei feriali”. Sull’Acqui – Genova come noto, i tagli più rilevanti sono stati quelli dei giorni festivi.
Da domenica sono spariti i treni in partenza dalla città termale alle 7,36, 10,34 e 19,16 e quelli in senso opposto da Genova Brignole alle 6,05 e da Principe alle 9,07. Piccola consolazione: i treni delle 12,06 e delle 20,43 partiranno da Brignole anziché da Principe, anticipati di pochi minuti. “Non c’è da cantare vittoria – commenta Alfio Zorzan, presidente dell’Associazione Pendolari dell’Acquese – perché anche la perdita di un solo convoglio, su una linea già martoriata come la nostra, è un problema. I disagi, per chi viaggia di domenica, ci saranno comunque ma diciamo che siamo riusciti a limitare i danni. Almeno fino al 14 giugno: con l’orario estivo speriamo non ci saranno altre docce fredde”.
Nel rapporto si sollecita infine un programma di interventi per il potenziamento della linea, quello che manca da anni.