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Redazione - redazione@ovadaonline.net  
11 Marzo 2014
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La Liguria a fianco dei pendolari contro le tariffe sovra regionali

Il metodo di calcola porta gli utenti a pagare molto di più rispetto a chi percorre gli stessi chilometri nella medesima regione. Gli utenti parlano di discriminazione

Il metodo di calcola porta gli utenti a pagare molto di più rispetto a chi percorre gli stessi chilometri nella medesima regione. Gli utenti parlano di discriminazione

OVADA – La Liguria proverà a portare al livello della Conferenza Stato – Regioni l’istanza dei pendolari che da tempo chiedono l’abolizione della tariffa sovra regionale, o per lo meno una modifica sostanziale all’algoritmo per il calcolo della stessa. L’annuncio è stato fatto dal presidente dell’Associazione Pendolari dell’Acquese, Alfio Zorzan, che ha fatto notare come dal Piemonte non sia arrivata nessuna comunicazione di analoga iniziativa. “La lettera – precisa Zorzan – ci è arrivata l’altro giorno ed è firmata dall’assessore Enrico Vesco – La situazione per la tratta Acqui – Genova Brignole, 61 chilometri: per la Liguria si pagherebbe 75,60 euro, mentre per il Piemonte 91, invece il costo dell’abbonamento è di 91,80 euro. La linea è di fatto divisa in due tratte: la prima dalla città termale a Rossiglione di 23 chilometri, i 38 chilometri da quel punto fino al capolinea di Brignole. Scostamenti maggiori si verificano ad esempio sull’Arquata Genova”.

Le associazioni dei pendolari e dei consumatori fanno notare che ci si trova davanti a una discriminazione che lede il principio costituzionale secondo cui i cittadini siano uguali. Urge quindi una revisione dei meccanismi di calcolo delle tariffe. Ma la questione che spesso indispettisce ancora di più chi viaggia è legata alla mancata concessione del bonus per i ritardi. E come abbiamo più volte testimoniato, proprio col puntuale report mensile dell’associazione, quelli non mancano mai. 

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