I piccoli tribunali non si arrendono: “stiamo valutando il ricorso”
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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
17 Gennaio 2014
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I piccoli tribunali non si arrendono: “stiamo valutando il ricorso”

Prime reazioni dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum abrogativo della legge che sopprime i piccoli tribunali. Berutti: “è la prova tangibile che nessuno vuole modificare la riforma delle circoscrizioni giudiziarie”. Piroddi: “valutiamo il ricorso alla Corte di Giustizia europea”

Prime reazioni dopo la bocciatura da parte della Corte Costituzionale del referendum abrogativo della legge che sopprime i piccoli tribunali. Berutti: ?è la prova tangibile che nessuno vuole modificare la riforma delle circoscrizioni giudiziarie?. Piroddi: ?valutiamo il ricorso alla Corte di Giustizia europea?

PROVINCIA – “Ancora una volta hanno prevalso i poteri forti”. Amarezza e delusione da parte degli avvocati e dei sindaci dei comuni sede di piccoli tribunali, chiusi a dicembre. La Corte costituzionale ha infatti giudicato inammissibile la richiesta di referendum abrogativo riguardante la legge sull taglio dei tribunali. A proporre il referendum erano state 9 Regioni, tra cui il Piemonte.
“La bocciatura del referendum da parte della Consulta è la prova tangibile che nessuno vuole più modificare la riforma delle circoscrizioni giudiziarie. – è il commento di Massimo Berutti, primo cittadino di Tortona, una delle sedi chiuse, insieme ad Acqui e Casale Monferrato – L’amarezza oggi è ancora maggiore perché ci troviamo di fronte a una riorganizzazione dei tribunali che sta portando solo disagi e aumento dei costi.”
Berutti, insieme al sindaco di Casale Giorgio Demezzi e il vicesindaco di Acqui Franca Roso, avevano recentemente chiesto al governatore del Piemonte Cota di farsi promotore dell’istituzione di un tavolo per riprendere il mano la legge e confrontarsi con la commissione parlamentare per il riesame.
“A maggior ragione, quindi, la Regione Piemonte, insieme alle alte Regioni interessate da questa decisione, dovrebbero fare fronte comune e attivarsi in prima persona affinché valutino immediatamente altre strade da percorrere per rivedere una distribuzione delle circoscrizioni giudiziarie chiaramente fallimentare”, aggiunge ora Berutti.
Ne da una lettura “politica” anche il presidente dell’Ordine degli avvocati di Acqui Piero Piroddi, tra i più critici, fin dalla prima ora, della legge di riordino. “Ancora una volta hanno prevalso i poteri forti”.
“Quel che temevamo si è verificato. Ora è praticamente impossibile amministrare la giustizia”. Gli avvocati, che erano riuniti a Napoli in questi giorni, stanno valutando il ricorso alla Corte di Giustizia Europea: “attendiamo di leggere le motivazioni della sentenza e se ci saranno gli spazi per farli, presenteremo un ricorso all’Europa”.
Intanto, rappresentanti delle città di Tortona, Casale e Acqui, insieme ad altre due città piemontesi, saranno probabilmente ricevute martedì prossimo dai funzionari del Ministero ai quali saranno illustrate le motivazioni e le peculiarità dei singoli casi per scongiurare la chiusura definitiva dei tribunali.
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