Acqui-Genova: assessore e pendolari temono altri tagli
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Redazione - redazione@alessandrianews.it  
10 Gennaio 2014
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Acqui-Genova: assessore e pendolari temono altri tagli

Pizzorni e Zorzan: “rimaniamo sfiduciati perché se non sono state trovate soluzioni immediate da parte dei massimi vertici regionali e di Rfi e Trenitalia, è legittimo pensare che ci sia la forte volontà di non decidere e lasciare nel caos i trasporti del nostro territorio”

Pizzorni e Zorzan: ?rimaniamo sfiduciati perché se non sono state trovate soluzioni immediate da parte dei massimi vertici regionali e di Rfi e Trenitalia, è legittimo pensare che ci sia la forte volontà di non decidere e lasciare nel caos i trasporti del nostro territorio?

ACQUI TERME – L’assessore ai Trasporti del Comune Mirko Pizzorni e il presidente dell’Associazione Pendolari dell’Acquese Alfio Zorzan intervengono sulla situazione del trasporto ferroviario sulla linea Acqui – Ovada – Genova a rischio di tagli. “Mercoledì 8 gennaio si è svolto a Genova l’incontro ad alto livello tra il Presidente della Regione Piemonte Cota e il Presidente della Regione Liguria Burlando, i rispettivi Assessori ai Trasporti, Bonino e Vesco, e i vertici liguri e piemontesi di Rfi e Trenitalia. Dal comunicato stampa diramato dalla Regione Piemonte veniamo a sapere che non è stato deciso nulla, solo il problema è rimbalzato sulla scrivania del Ministro ai Trasporti, che dovrebbe cercare di recuperare risorse dalla rimodulazione degli Intercity sulla linea Torino – Genova, il cui orario attualmente si sovrappone a quello di treni regionali, utilizzando i risparmi per equilibrare il più possibile le comunicazioni tra i grandi centri urbani e le realtà territoriali più periferiche. È opportuno che i lettori sappiano che il servizio sulla Torino-Genova dipende dalla Regione Piemonte, e quindi gli eventuali risparmi saranno utilizzati dalla Regione per le linee di sua competenza, non per la linea Acqui – Ovada – Genova che è di competenza, cioè è finanziata, dalla Regione Liguria”.

“Si sperava – continuano Pizzorni e Zorzan – che da questo incontro ad alto livello scaturissero soluzioni immediate per i problemi che affliggono le linee a carattere sovraregionale, come la Acqui – Ovada – Genova, mentre si è solo riusciti a scaricare il problema sul Ministero Infrastrutture e Trasporti, già alle prese con notevoli problemi sulle linee Intercity nazionali. In pratica il Piemonte e la Liguria, smarcandosi dalla proprie responsabilità, chiedono al Ministero di poter utilizzare fondi destinati alle linee nazionali, il cosiddetto trasporto universale, per finanziare trenisovraregionali, come la linea Acqui – Ovada – Genova e la Cuneo – Ventimiglia che le stesse regioni non intendono più finanziare. Tutto questo al di là della reale sovrapposizione di treni Intercity con treni regionali veloci sulla linea Torino-Genova. A parte l’importanza dell’incontro – affermano Pizzorni e Zorzan – non sono scaturite soluzioni percorribili e rimane la forte preoccupazione di trovarci a breve con la riduzione dei servizi sulla Acqui – Genova”.

Zorzan interviene dicendosi d’accordo con le altre associazioni di pendolari del territorio quando chiedono che i treni regionali che interessano più regioni debbano essere gestiti a livello nazionale, per evitare contrapposizioni e ricatti tra le Regioni e di conseguenza penalizzare gli utenti del servizio ferroviario che abitano ai confini delle regioni stesse. L’assessore Pizzorni conclude: “chiediamo che la gestione a livello nazionale delle tratte sovra regionali sia inserita come priorità nel rinnovo dei contratti di servizio Trenitalia – Regioni in scadenza alla fine del 2014. Come ho già detto più volte – continua Pizzorni – voglio anche sottolineare la scarsa comunicazione istituzionale esistente tra l’ente Regione ed il Comune, che non viene informato sulle iniziative regionali ma le apprende sempre o dai media o dalle associazioni dei pendolari, iniziative che pure hanno ricadute importanti sulla vita dei cittadini che utilizzano il treno per lavoro o per studio”.

“Rimaniamo sfiduciati – concludono Pizzorni e Zorzan – perché, se non sono state trovate soluzioni immediate da parte dei massimi vertici regionali e di Rfi e Trenitalia, è legittimo pensare che ci sia la forte volontà di non decidere e lasciare nel caos i trasporti del nostro territorio”.

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