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    2014:
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    Alessio Del Sarto  
    7 Gennaio 2014
    ore
    00:00 Logo Newsguard

    2014: è l’Anno

    Non possiamo permetterci un nuovo anno come gli altri, soprattutto come gli ultimi. Non possiamo permetterci un 2014 di attesa e di speranza immobile, in nessun settore, in nessuna situazione. La crisi non lo permette più. Chi lo crede e non lavora al massimo per cambiare, rischia di mandare all’aria il progetto collettivo e finire anch’esso travolto dalla conseguente ondata di problemi

    Non possiamo permetterci un nuovo anno come gli altri, soprattutto come gli ultimi. Non possiamo permetterci un 2014 di attesa e di speranza immobile, in nessun settore, in nessuna situazione. La crisi non lo permette più. Chi lo crede e non lavora al massimo per cambiare, rischia di mandare all?aria il progetto collettivo e finire anch?esso travolto dalla conseguente ondata di problemi

    EDITORIALE – Anche questo nuovo anno parte con i soliti propositi per tutti. Alcuni di questi si sviluppano a livello personale attraverso obiettivi su lavoro, propositi per la famiglia, piccoli fioretti, diete e altre speranze più o meno futili. Altri sono obiettivi collettivi come quelli di un giornale, di un’associazione, di un’azienda o di una città.

    Obiettivi che tutti gli anni si ripropongono più o meno identici a quelli dell’anno precedente ma che il 2014 non accetterà più nella loro classica inconsistenza. La crisi che viviamo non ci concede più il tempo per rimandare. Abbiamo bisogno di capire e di scegliere in fretta, in tanti settori e a tanti livelli diversi. I temi sono complessi, specie quelli di sistema, specie quelli politici: non possiamo nemmeno rimandare la fase della preparazione e della scelta di persone capaci di guidarci responsabilmente e competentemente.

     

    Il nostro Paese, la nostra città o l’azienda nella quale lavoriamo sono sempre più fragili. Le relazioni tra le persone e l’equilibrio interiore di ognuno di noi sono sempre più delicati. Il futuro è imprevedibile. Precario il lavoro e precari gli altri diritti, diventa precaria la vita stessa e, a quel punto, ci si sente impotenti se non inutili. Ci rassegniamo? No, non in questo 2014. Forse il segreto sta nel guardare fuori dalla finestra e capire che tutto quello che vediamo (oggetti grandi e piccoli, regole sociali ed economiche…) è opera di persone non più intelligenti di noi che hanno avuto il coraggio di pensarla e poi l’hanno creata, con individuali lampi d’intuizione o attraverso grandi lavori collettivi. Anche noi, credendoci, possiamo cambiare quello che vediamo fuori dalla finestra. Le cose possono anche non funzionare come le conosciamo oggi. Non per sempre e non per forza.

    Anche il nostro giornale è in continua ricerca di senso, di modelli organizzativi e di sostenibilità sul mercato. Siamo un sistema complesso che cerca di conciliare la vita delle persone che ci lavorano con strategie editoriali e di mercato. Siamo cresciuti in fretta e, poiché attribuiamo importanza a quello che facciamo, vogliamo trovare un equilibrio che ci permetta di consolidarci e di crescere. Come si può fare?

    – Studiando: ci siamo augurati, in questo 2014, di avere pazienza e tenacia per imparare molto di quello che è stato fatto prima di noi, come anche un po’ d’incoscienza e spavalderia per non rimanerci troppo attaccati.

    – Copiando: ci auguriamo la fortuna di trovare chi ha saputo capovolgere i problemi e risolverli in modo innovativo, anche se dovessimo andare a conoscerli in angoli lontani del mondo, e la capacità di adattare a noi quelle trovate.

    – Rinunciando: ci auguriamo di avere la forza di lasciar passare, di fare un passo indietro prima di sovrapporre inutilmente il nostro lavoro a quello di altri. Di cercare collaborazione, piuttosto, o semplicemente di lasciar fare a chi è preposto o sa fare meglio. In epoca di risorse limitate, meglio perdere un po’ di controllo e lavorare con altri che farsi la guerra con la certezza di morire tutti.

    – Facendo: infine, ci auguriamo il coraggio di fare, di uscire un po’ dal tepore della sicurezza e proiettarci nel freddo e nella paura della sfida, convinti che troveremo un nuovo tepore un po’ più in la.

    Auguriamo
    tutto questo anche a voi tutti, uno per uno. Ve lo auguriamo perché troviate il vostro equilibrio personale e lo trasmettiate in casa e agli amici. Ve lo auguriamo perché funzioniate meglio sul lavoro: per fare meglio l’attuale, per trovarne uno o per crearne tanti per gli altri. Ve lo auguriamo perché siate più coraggiosi, veri, appassionati e contagiosi in ogni espressione pubblica della vostra vita. 

    Coraggio!

    E’ l’Anno!

     
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