Acqui – Genova: scade l’ultimatum della Liguria

 OVADA – Scade oggi l’ultimatum posto dalla Regione Liguria ai colleghi del Piemonte per rimettere a disposizione le risorse per le linee cogestite e scongiurare quindi i taglia previsti per la Acqui – Genova.  A furia di parlare di tagli, si perde di vista qual è la situazione quotidiana sulla linea ferroviaria. Il report elaborato per il mese di novembre dall’associazione dei pendolari dell’acquese parla chiaro. Otto treni arrivati con un ritardo tra i venti e i trenta minuti, 17 sono arrivati con dieci o venti minuti, addirittura 31 con cinque o dieci minuti in più. Per chi non ha dimestichezza con la tratta, si parla di un collegamento in cui, in media, per fare poco più di 50 chilometri si impiega più di un’ora e una quarto. Il nuovo orario invernale per la linea, al momento di scrivere, non è ancora disponibile. Da quanto riferito dalla dirigenza di Trenitalia Liguria, non dovrebbero esserci variazioni rilevanti. Tutto è in stand by in attesa di capire cosa succederà al numero dei collegamenti.

“La coppia dei feriali – spiega Alfio Zorzan, presidente dell’associazione dei pendolari acquesi – non dovrebbe essere più quella comunicata nell’ultimo incontro con Vesco in cui si parlava del treno delle 17.36 da Genova per Acqui, ma si cercherà di intervenire su una coppia di metà mattina, ma queste sono solo voci tutte da confermare. Noi continueremo a opporci a ogni ipotesi di tagli”. Il rischio è già stato scongiurato più volte. L’ultima volta, in soccorso dell’assessore Ligure Enrico Vesco e dei pendolari, è intervenuta la riduzione dei collegamenti conseguente ai lavori di manutenzione in corso sulla tratta di Levante. I lavori si concluderanno a inizio febbraio. Per quella data più che possibile la perdita di una coppia di treni nei giorni feriali, addirittura due nei giorni festivi.