Acqui – Genova: si va verso una riduzione dei tagli
L'ipotesi è quella di limitare a due coppie i collegamenti destinati a sparire. Vesco ne parlerà con sindaci e Trenitalia. La protesta di Siri in Commissione
L'ipotesi è quella di limitare a due coppie i collegamenti destinati a sparire. Vesco ne parlerà con sindaci e Trenitalia. La protesta di Siri in Commissione
Una rimodulazione varata, ma ancora non è certo quali convogli si salveranno e quali invece saranno sacrificati, per venire incontro alle richiesta arrivate da più parti. “Il paradosso di questa situazione – ha spiegato l’assessore ai Trasporti della Regione Liguria, Enrico Vesco, al termine dell’incontro – è che tutti vengono a protestare in Liguria quando le responsabilità sono della Regione Piemonte. Abbiamo fatto una valutazione sui flussi, oggi è difficile togliere treni sulla fascia costiera”.
Proprio nel corso della commissione è andata in scena la protesta del consigliere regionale, Aldo Siri: “A nome della Valle Stura – ha chiarito Siri, orginario di Urbe – sono qui a dire no a tagli su una linea dove il numero dei treni è molto più bassa”. “Un po’ folcloristica – è stato il commento di Vesco a proposito della protesta – Abbiamo fatto molti passaggi ai quali anche il consigliere Siri ha partecipato. Di fatto dopo gli ultimi tagli del 12% la linea non era stata toccata. Oggi non è più possibile”. Anche perché la coperta è cortissima. Ciò che dovrà rientrare sulla Acqui – Genova sarà tolto su altre tratte, con probabili proteste di altri utenti, con pari diritti a quelli di chi frequenta la Acqui – Genova. La sensazione è che si vada nella direzione di tutelare le fasce del mattino e della sera, quelle più utilizzate da chi lavora. Dopo la riunione con i rappresentanti degli enti locali sarà fatto un ulteriore passaggio con la dirigenza di Trenitalia.