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Premio Acqui Storia: la cerimonia all’Ariston
Sabato 19 ottobre si terrà la premiazione della 46° edizione del Premio. Pupi Avati, Giampaolo Pansa, Roberto Napoletano, Pier Francesco Pingitore Testimoni del Tempo. Maurizio Serra, Ottavio Barié, Giuseppe Marcenaro e Dario Fertilio i vincitori
Sabato 19 ottobre si terrà la premiazione della 46° edizione del Premio. Pupi Avati, Giampaolo Pansa, Roberto Napoletano, Pier Francesco Pingitore Testimoni del Tempo. Maurizio Serra, Ottavio Barié, Giuseppe Marcenaro e Dario Fertilio i vincitori
ACQUI TERME – Sabato 19 ottobre alle 17.15 presso il Teatro Ariston (piazza Matteotti) si terrà la cerimonia di premiazione della 46° edizione del Premio Acqui Storia. Condotta da Franco Di Mare e dall’inviata di Uno Mattina Antonia Varini sarà il culmine di un intenso programma di eventi, con regia di Carlo Sburlati, che iniziano di prima mattina presso il Grand Hotel Nuove Terme. Sul palco, oltre alla presenza dei vincitori delle tre sezioni, le personalità insignite dei premi speciali “Testimone del Tempo”, “La Storia in TV”, Premio alla Carriera Medaglia Presidente della Repubblica.
Il Premio Acqui Storia fu istituito nel 1968 , da un’idea di Cino Chiodo, Piero Galliano, Ercole Tasca e Marcello Venturi, per ravvivare e onorare il ricordo della Divisione Acqui e del suo sacrificio, consumatosi nel settembre 1943 nelle isole ioniche di Cefalonia e Corfù, ma anche per diffondere la consapevolezza che la ricerca storica è uno dei fondamenti del progresso morale, culturale e sociale della nazione. Il riconoscimento infatti si rivolge ad opere a stampa di argomento storico, relativo ai secoli XIX, XX e XXI; non solamente alla storiografia scientifica, ma anche a saggi che, con un approccio divulgativo e di narrazione storica, cercano di avvicinare il più ampio pubblico dei non specialisti alle tematiche della storia contemporanea. Negli anni, il Premio si è affermato tra i più prestigiosi premi letterari del panorama culturale italiano e internazionale: il suo successo e il prestigio sono confermati da una crescente partecipazione di volumi (Il numero delle opere partecipanti al concorso quest’anno è stato di 178.) editi non solo dalle maggiori case editrici, ma anche da editori giovani ed innovativi.
L’assegnazione del Testimone del Tempo 2013, che rappresenta il momento più prestigioso della manifestazione, vedrà premiate quattro figure di rilievo nel panorama artistico e culturale contemporaneo: Pupi Avati, Giampaolo Pansa, Roberto Napoletano, Pier Francesco Pingitore. Pupi Avati, uno dei registi più versatili ed amati della nostra cinematografia, ha saputo dare un significativo contributo alla cultura attraverso i suoi molteplici linguaggi, come regista, scrittore e sceneggiatore di film che sono entrati nella storia del cinema e di importanti produzioni televisive. Si è distinto per la sua innata abilità nel toccare temi concreti, esistenziali, ironici, non di rado poetici, ma anche di problematica attualità, per poi restituirli al grande pubblico arricchiti di una personale ed originale interpretazione.
Giampaolo Pansa, scrittore monferrino, non solo dà spazio a protagonisti e comprimari delle vicende del nostro Paese, incontrati nel corso della sua carriera di giornalista, ma trae dal suo personalissimo archivio delle memorie, a partire da quelle familiari, mille storie e mille personaggi che ci consentono di rievocare l’Italia che fu e di ragionare sui cambiamenti di costume e sulla più scottante attualità. In questa voglia di capire e di far capire c’è tutto il Pansa cronista, giornalista, polemista; c’è lo storico “revisionista” che, a colpi di documenti, date e dati, nomi e cognomi, scava nelle sanguinose pagine della guerra civile, nulla concedendo agli “ipse dixit” dei “gendarmi della memoria”; c’è insomma il Testimone del Tempo, convinto che il tempo, alla fine, renda giustizia a chi si mette in cerca della verità.
Roberto Napoletano, direttore del Sole 24 Ore, il principale quotidiano economico italiano e oggi il primo giornale in modalità digitale, è fra i giornalisti economici di maggiore esperienza, oltre che riconosciuto esperto delle dinamiche macroeconomiche, finanziarie e della produzione reale. Negli ultimi vent’anni con i suoi libri, i suoi editoriali e centinaia di articoli, Napoletano ha fotografato dal punto di vista economico la società italiana, raccontandone i fenomeni, le cifre, le dinamiche e i protagonisti. Si è distinto per la puntualità e il rigore dell’informazione, non tralasciando la necessità di rendere comprensibili a un vasto pubblico i fatti dell’economia italiana.
Roberto Napoletano, direttore del Sole 24 Ore, il principale quotidiano economico italiano e oggi il primo giornale in modalità digitale, è fra i giornalisti economici di maggiore esperienza, oltre che riconosciuto esperto delle dinamiche macroeconomiche, finanziarie e della produzione reale. Negli ultimi vent’anni con i suoi libri, i suoi editoriali e centinaia di articoli, Napoletano ha fotografato dal punto di vista economico la società italiana, raccontandone i fenomeni, le cifre, le dinamiche e i protagonisti. Si è distinto per la puntualità e il rigore dell’informazione, non tralasciando la necessità di rendere comprensibili a un vasto pubblico i fatti dell’economia italiana.
Pier Francesco Pingitore, autore, regista teatrale e cinematografico, giornalista graffiante e imprevedibile, è entrato nella storia dello spettacolo italiano dando vita nel 1965 al Bagaglino e ha inventato alcune delle trasmissioni televisive di maggior successo di pubblico di questi ultimi quarant’anni come Biberon, Bucce di banana, Barbecue, oltre ad aver firmato come autore e regista molti film di attualità e costume, satirici e dissacranti Ha lanciato nello spettacolo attori diventati famosissimi come Enrico Montesano, Pippo Franco, Oreste Lionello, Leo Gullotta, Gianfranco D’Angelo,
Pino Caruso, cantanti indimenticabili come Gabriella Ferri e icone del sex appeal come Valeria Marini, Pamela Prati, Aida Yespica, Eva Grimaldi, Milena Miconi e Nathalie Caldonazzo. Pingitore, con ironia beffarda, smaschera fasti e nefasti del potere, dimostrando quanto la politica sia ricca di comici involontari, ora arroganti ed autoritari, ora patetici e ridicoli, sempre carichi di programmi, annunci, promesse, di rado onorate. Pingitore ha messo e continua a mettere a nudo radical chic, gauche caviar e una variopinta fauna parlamentare e governativa, talmente sicura della propria impunità da accettare anche le torte in faccia sul palcoscenico del Salone Margherita, dove gli spettacoli di Pingitore, trasmessi con successo anche dalla tv, hanno trionfato in questi anni.
Pino Caruso, cantanti indimenticabili come Gabriella Ferri e icone del sex appeal come Valeria Marini, Pamela Prati, Aida Yespica, Eva Grimaldi, Milena Miconi e Nathalie Caldonazzo. Pingitore, con ironia beffarda, smaschera fasti e nefasti del potere, dimostrando quanto la politica sia ricca di comici involontari, ora arroganti ed autoritari, ora patetici e ridicoli, sempre carichi di programmi, annunci, promesse, di rado onorate. Pingitore ha messo e continua a mettere a nudo radical chic, gauche caviar e una variopinta fauna parlamentare e governativa, talmente sicura della propria impunità da accettare anche le torte in faccia sul palcoscenico del Salone Margherita, dove gli spettacoli di Pingitore, trasmessi con successo anche dalla tv, hanno trionfato in questi anni.
La Storia in TV 2013 vuole rendere un significativo omaggio alla serie Gli anni spezzati. Il giudice. Tratto dal libro Nella prigione delle Brigate Rosse, scritto dal giudice Mario Sossi e dal giornalista Luciano Garibaldi, è la ricostruzione del rapimento del giudice Sossi, effettuato a Genova dalle Brigate Rosse nel 1974, e del conseguente ricatto allo Stato, compiuto dall’organizzazione terroristica, ma fallito per la coraggiosa iniziativa del procuratore generale Francesco Coco, che rifiutò di porre in libertà i terroristi, la cui scarcerazione era stata richiesta in cambio della vita del giudice Sossi. Coco vinse la battaglia, ma pagò con la vita, assieme alla sua scorta, tutti assassinati due anni dopo dalle Br per il comunismo, le prime vittime degli “anni di piombo”. Il film premiato fa parte di una trilogia le cui altre due fiction sono intitolate Il commissario e L’ingegnere, una dedicata all’omicidio del commissario Calabresi e l’altra alla “marcia dei quarantamila” a Torino del 1981. Alla consegna del premio a Graziano Diana, regista e sceneggiatore della trilogia, presenzieranno il giudice Mario Sossi con la moglie Grazia (che nella fiction sono interpretati da Alessandro Preziosi e Stefania Rocca) e il figlio del Procuratore Generale Coco.
Il Premio speciale “Alla Carriera”, con la medaglia presidenziale in fusione di bronzo, assegnata dal Capo dello Stato Giorgio Napolitano che riproduce la sua firma autografa, realizzata dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, è stato conferito a Franco Cardini e vuole prima di tutto essere un riconoscimento all’insigne cattedratico universitario, autore di testi fondamentali tradotti in molte lingue del mondo, ma che hanno saputo raggiungere anche il grosso pubblico. Cardini è uno dei più autorevoli medievisti italiani ma l’Acqui Storia intende rendere omaggio anche all’”intellettuale disorganico” che non si è mai sottratto al dibattito su temi di attualità, a partire da quelli più controversi, intervenendo sempre con intelligenza critica, spirito anticonformista, vivace piglio polemico, senza peraltro nulla concedere a pregiudizi faziosi o a giudizi sommari.
Accanto ai premiati dell’edizione in corso, un ospite d’eccezione viene a ritirare il Premio che gli era stato conferito nel 2011: Roberto Giacobbo, giornalista, ideatore di format ed esperto di comunicazione, autore e conduttore del programma Voyager – ai confini della conoscenza da lui ideato nel 2003 e trasmesso sulla Rai. Gacobbo ha divulgato la storia non per le figure e gli episodi più ovvi e conosciuti, ma attraverso i personaggi e i fatti meno noti, più contraddittori, spiegando le ipotesi più nuove e sorprendenti ma non per questo da respingere a priori.
La 46° edizione dell’Acqui Storia ha visto partecipare anche quest’anno le migliori penne della storiografia nazionale ed internazionale. La Giuria della Sezione scientifica, presieduta da Valerio Castronovo, ha premiato Malaparte. Vite e leggende di Maurizio Serra e Dalla guerra fredda alla grande crisi. Il nuovo mondo delle relazioni internazionali di Ottavio Bariè. La Giuria della Sezione Divulgativa, presieduta da Giordano Bruno Guerri, ha premiato Una sconosciuta moralità: Quando Verlaine sparò a Rimbaud di Giuseppe Marcenaro. La Giuria della Sezione Romanzo Storico, presieduta da Camilla Salvago Raggi, ha premiato L’ultima notte dei fratelli Cervi. Un giallo nel triangolo della morte di Dario Fertilio.
L’Acqui Storia vanta l’adesione del Presidente della Repubblica, il patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Senato della Repubblica, della Camera dei Deputati e del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il Premio ogni anno è organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Acqui Terme. La Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria si conferma partner fondamentale dell’iniziativa, con il contributo della Regione Piemonte, Egea, Alegas, Gruppo Amag, Istituto Nazionale Tributaristi, Cte, Terme di Acqui, Gruppo Benzi, Collino.